Differenza tra grammatica e sintassi
Correzione grammaticale
Durante l’ultimo quarto del XVIII secolo spagnolo, la produzione grammaticale destinata all’insegnamento della lingua madre aumenta in proporzioni significative. Questa produzione ha due obiettivi principali: sostenere l’insegnamento della lettura e della scrittura e stabilire un corso di base per l’apprendimento del latino nell’istruzione secondaria. Questi obiettivi si basano sulla convinzione che la lingua è un elemento importante nello scambio sociale e culturale, e quindi, dovrebbe essere usata correttamente. L’influenza latina è ancora evidente ma, poco a poco, gli studiosi rinunciano alle risorse esplicative teoriche standard a favore di una descrizione più appropriata della lingua. Questo sforzo diventa più evidente, soprattutto nelle pagine dedicate a questa sintassi grammaticale, che raggiunge il massimo grado di complessità dall’inizio della grammaticalizzazione della lingua spagnola.
7En este grupo, las obras que hemos seleccionado son, por orden cronológico : Delgado (1790), Balbuena (1791), Anónimo (1792), Jaramillo (1793), Ballot (1796), Rubel (1797), Jaramillo (1798), Torio (1798), Torio (1802) y Herranz (18156).
Categorie grammaticali
La grammatica è lo studio delle regole e dei principi che governano l’uso delle lingue e l’organizzazione delle parole all’interno di frasi e altri costituenti sintattici. È anche chiamato l’insieme delle regole e dei principi che governano l’uso di una particolare lingua; così, ogni lingua ha la sua grammatica.[1][2] La grammatica è lo studio delle regole e dei principi che governano l’uso di una lingua e l’organizzazione delle parole all’interno delle frasi e di altri costituenti sintattici.
Fu Dionigi di Tracia, nel suo Tékhne Grammatiké (I secolo a.C.), a stabilire una terminologia che le grammatiche occidentali successive avrebbero ereditato da quelle latine.[10] Gli antichi romani, con a capo Elio Donato, crearono il termine litteratura (da littera, “lettera”) che riservarono alla parte storica e interpretativa, mentre conservarono l’ellenismo grammatica per l’insieme di norme e regole.[10] Si ritiene che il termine “grammatica” sia stato utilizzato per la grammatica di una lingua.
La “tekhné Grammatiké” (Τέχνη Γραμματική), attribuita a Dionigi di Tracia (100 a.C. circa), è considerata la prima grammatica, in termini moderni, scritta su una lingua europea.[11] La grammatica latina si sviluppò secondo modelli greci a partire dal I secolo a.C, grazie al lavoro di autori come Orbili Pupil, Palemnó, Marco Valerio Probe, Verri Flaco e Aemilius Asper. D’altra parte, l’Ars Grammatica di Elius Donatus (IV secolo) fu dominante negli studi grammaticali durante il Medioevo.
Ortografia
La sintassi è la parte della grammatica che studia le regole e i principi che governano la combinazione dei costituenti sintattici e la formazione di unità superiori a questi, come i sintagmi e le frasi grammaticali. La sintassi, quindi, studia i modi in cui si combinano le parole, così come le relazioni sintagmatiche e paradigmatiche tra di esse.
Ciò che Bloomfield ha preso in considerazione come criterio di appartenenza alle classi di forme (e quindi di equivalenza sintattica) potrebbe essere meglio espresso in termini di sostituibilità. Le forme di classe sono insiemi di forme (semplici o complesse, libere o legate), ognuna delle quali potrebbe essere sostituita ad un’altra in una data costruzione o insieme di costruzioni in tutte le frasi di una data lingua.
Questo può essere chiarito con alcuni esempi. Così, nella frase poor Paul è una costruzione analizzabile in, o composta da, i costituenti poor e Paul. Dato che non c’è un’unità intermedia di cui povero e Paolo fossero costituenti e che sia essa stessa un costituente della costruzione povero Paolo, le forme povero e Paolo possono essere descritte non solo come costituenti ma anche come costituenti immediati di povero Paolo.
Grammatica prosodica
La morfologia flessiva studia le variazioni delle parole che comportano cambiamenti di contenuto di natura grammaticale con conseguenze nelle relazioni sintattiche, come nell’accordo (lavorano) o nella rezione (per te). Tutte queste varianti insieme costituiscono l’inflessione della parola o il suo paradigma flessionale.
Conosciuta anche come formazione delle parole, la morfologia lessicale studia la struttura delle parole e i modelli con cui sono costruite o derivate da altre parole. È tradizionalmente diviso in due sottodiscipline: derivazione e composizione.