Quando e copula il verbo essere
Contenuto
Verbi transitivi
1) Come il ‘to be’ in inglese, servono semplicemente come collegamento tra il soggetto e l’atributo (predicato/complemento), che può essere un aggettivo (soy feliz), un nome (soy ingeniero), una frase preposizionale (soy de aquí) o un avverbio (esto no está bien), tra gli altri.1
2) Una differenza importante tra i verbos copulativos e gli altri verbi è il fatto che l’atributo può essere sostituito dal pronome neutro lo, posto prima del verbo. Nello spagnolo parlato il lo viene a volte omesso.2 In inglese il verbo ‘to be’ può stare da solo, ma ‘to seem/look’ ha bisogno di un complemento.
3) Un certo numero di altri verbi sono semicopulativos; cioè, possono servire come collegamento all’atributo, ma possono anche essere usati nel loro normale senso letterale -tra questi ci sono i verbi di cambiamento ponerse, volverse, hacerse e quedar(se) (vedi discussione), così come altri usati in perífrasis verbales, come andar+participio e acabar+gerundio.3
“-Al ver que el restaurante sufría perdidas, decidió cortar por lo sano y venderlo antes de que fuera demasiado tarde – Quando si rese conto che il ristorante stava perdendo soldi, decise di tagliare le perdite e venderlo prima che fosse troppo tardi” – Leer más
Verbi copulativi e predicativi
D’altra parte, il verbo “essere” è stato grammaticalizzato come parte di certi nessi o marcatori del discorso e come tale ha perso il suo carattere verbale in essi, per esempio, in “è più”, “che è”, “che è”, “che è”….
Così, per esempio, nella frase “io sono un uomo”, io sono sarebbe un verbo astratto (“un uomo” è l’attributo), al contrario della frase “io sono” (cioè “io esisto”), dove cesserebbe di avere questa qualità.
Il verbo ser è semanticamente perfettivo: indica che nessun tempo interiore è possibile nel significato del predicato: “Il muro è fragile”. Il verbo estar, invece, è semanticamente imperfettivo: indica che c’è un tempo interno nella predicazione e, quindi, c’è un processo precedente e/o successivo da cui questo può risultare: “Il muro è fragile”. Un altro esempio: “Il muro era fragile”, capiremmo che non è più fragile (ma non perché non c’è più un muro). D’altra parte: “Il muro era fragile”, si capirebbe che non è più fragile, ma non perché questo attributo (la fragilità) non esiste più.[4][5][5
Verbi copulativi
Il posizionamento del verbo ser corrisponde ad una necessità logica e pragmatico-discorsiva, prima che linguistico-formale, utile a sottolineare qualche costituente della frase. Analizzeremo il ruolo focalizzante della copula, e confronteremo le frasi spagnole cleft con le corrispondenti frasi italiane, cercando di far emergere le coincidenze e le divergenze.
Poi, studieremo la gestione di queste strutture marcate, in cui la dislocazione di alcuni dei suoi elementi serve ad evidenziare il nucleo informativo rilevante del messaggio. Infine, rifletteremo sui vantaggi derivati da un uso didattico di questa strategia discorsiva (S/FL).
In questo saggio si è riflettuto sull’importanza della struttura informativa per costruire e veicolare i messaggi adattandoli non solo alle convenzioni, ai modelli formali e agli schemi imposti dalle regole grammaticali, ma anche alle necessità pragmatiche vinculanti.
Arriviamo così alla conclusione che la struttura informativa risponde a finalità interpersonali precise, per cui attraverso l’alterazione dei suoi segmenti si esalta il dato più significativo per l’interlocutore: si tratta di un enorme potenziale espressivo, allo stesso tempo strumento di dinamizzazione dell’apprendimento, con il quale conoscere e autonomizzare l’uso della lingua straniera.
Verbi copulativi e non copulativi
I verbi predicativi costituiscono la maggior parte dei verbi in una lingua e differiscono dai verbi copulativi (ser, estar, parecer) in quanto, a differenza di questi, hanno un significato. Non possono essere sostituiti da un verbo copulativo senza alterare il significato della frase. Quando possono essere sostituiti da un verbo copulativo, è perché costituiscono la classe dei cosiddetti verbi semipredicativi o semicopulativi (semejar, permanecer, volverse, resultar, ecc.).
I verbi predicativi formano le cosiddette frasi predicative, che possono essere attive o passive. All’interno della classe attiva, possono essere transitivi o intransitivi. E all’interno della classe dei passivi, possono essere analitici (detti anche perifrastici o inorganici) o sintetici (detti anche riflessivi o organici).[1] Esclusivamente transitiva è, per esempio, una frase transitiva.
Esclusivamente transitivo è, per esempio, il verbo dire: “Pietro dice…” necessita necessariamente di un complemento diretto (perché, altrimenti, non sappiamo cosa dice Pietro) o il verbo dare: “Pietro dà…”. Esclusivamente intransitivi sono, in generale, i verbi che indicano lo stato: “Peter è morto” (non possiamo dire che “Peter è morto”). Altri esempi di verbi intransitivi: “Pedro enferma” (non possiamo dire che “Pedro enferma una enfermedad”); “Pedro brinca” (non possiamo dire che “Pedro brinca obstáculos”; d’altra parte, possiamo dire che salta o salta gli ostacoli, poiché dar e saltar sono verbi transitivi).