In corsica odiano gli italiani
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Mappa dell’Italia e della Francia
Di conseguenza, entrambi i vicini hanno mostrato una volontà reciproca di ignorarsi, e questi due popoli mediterranei hanno vissuto dando le spalle l’uno all’altro, soprattutto dopo la creazione di un’Italia unificata. Il discorso nazionale francese e italiano, e in un certo senso anche quello corso e sardo, hanno reso l’arcipelago invisibile sia ai suoi abitanti che a molti osservatori esterni, e in particolare agli storici.
Gli autonomisti sardi, a differenza dei corsi, facevano parte delle forze politiche considerate antifasciste e perfettamente accettate nel sistema politico italiano, seguendo il modello degli altri partiti italiani dividendosi in destra e sinistra.
Mentre era facile vedere una bandiera sarda alle manifestazioni della sinistra italiana, lo stesso non era vero per quelle corse in Francia. Questo non vuol dire che i nazionalisti corsi fossero reazionari e i sardi progressisti, ma che un discorso di sinistra, pro-indipendenza, non ha messo radici in Corsica fino ad oggi.
Mappa del confine Francia-Italia
Fino all’inizio del XIX secolo, il corso e l’italiano erano considerati come due forme della stessa lingua, essendo il corso pensato come la forma parlata e l’italiano come quella scritta.[2] A partire dal secondo impero francese, sotto l’incoraggiamento del governo francese, che voleva recidere i legami con la “madrepatria”, il corso si è reso indipendente dall’italiano, che ha cessato di essere la lingua ufficiale dell’isola, e tende ad essere percepito come una lingua autonoma, soprattutto attraverso il lento sviluppo di una letteratura in espressione corsa.
Qual è meglio l’Italia o la Francia
Per esempio, gli abitanti di Puebla non sono desiderati dal resto delle province di Castilla y León (specialmente León, Zamora e Salamanca). Perché? Forse perché Valladolid, oltre ad aver avuto fortuna e aver preso la maggior parte dell’industria di Castilla y León, sta cercando di prendere sia i centri universitari che quelli di ricerca (Salamanca è stata particolarmente svantaggiata in questo senso).
Beh, quello che non mi piace della Francia sono i suoi bagni, cazzo, cosa costa mettere un cazzo di bagno come si deve? Perché mettere quel cazzo di buco lì sul pavimento? Tu caghi e ti schizza tutta la merda sui pantaloni, devi scopare. Non avere mai problemi intestinali in Francia e se ti capita, vai a cagare nella boscaglia.
Personalmente conosco un sacco di francesi che mi piacciono molto… ma questo non significa che non abbia un odio storico per i fottuti gabachos… che ci vuoi fare… è storia genetica…
Italiani in Francia
L’avanzata iniziale sul confine austriaco fu presto arrestata e in seguito l’Italia ebbe grandi difficoltà a fare progressi. Dodici battaglie si svolsero tra il 1916 e il 1917 nella valle del fiume Insonzo, che segnava il confine tra l’Italia e l’Impero Asburgico, e di volta in volta si schiantarono contro le fortificazioni austriache mentre le truppe si demoralizzavano.
Il riarmo della Regia Marina era stato indubbiamente importante dal punto di vista qualitativo: oltre a trasformare alcune vecchie unità come la Cavour, la Giulio Cesare o la Duilio e la Doria, furono costruite alcune corazzate di qualità incomparabile: come la Littorio e la Vittorio Veneto, che potevano vantare una sorprendente velocità (per una corazzata) di 30 nodi e un armamento con 9 pezzi da 381 mm. Anche se la Regia Marina aveva diverse nuove e veloci corazzate e incrociatori con un buon raggio di tiro, le classi più vecchie erano di costruzione leggera e avevano una corazza difensiva inadeguata. Numericamente, la flotta italiana era formidabile, ma c’era un gran numero di navi vecchie, e il servizio generalmente soffriva di una mancanza di tempo in mare per la formazione degli equipaggi.