Differenza tra puntinismo e divisionismo
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Puntinismo. Conosciuto anche come neoimpressionismo o divisionismo. Fu la derivazione e il recupero dell’impressionismo, i cui principali promotori furono i pittori francesi Paul Signac e Georges Seurat.
Il puntinismo è una tecnica pittorica che consiste nell’ottenere gamme cromatiche applicando punti o tratti di colori piatti giustapposti che, visti da una certa distanza, producono la miscela ottimale che definisce l’immagine. Questa tecnica è conosciuta anche come Divisionismo, anche se per alcuni autori ci sono differenze evidenti, alcune di tipo impegno politico-sociale e altre semplicemente tecniche.
Il divisionismo era praticato da artisti legati all’anarco-sindacalismo o vicini alle posizioni del nazional-socialismo che poi si affermò nell’Italia di Mussolini, mentre i divisionisti non avevano alcuna intenzione politica o sociale. Per quanto riguarda la tecnica, le pennellate dei divisionisti sono più lunghe e più gestuali dei punti usati dai puntinisti, con il risultato di composizioni più dinamiche e più vicine ai postulati dei futuristi.
Artisti divisionisti e le loro opere
Il puntinismo è uno stile di pittura che consiste nel fare un disegno per mezzo di punti. Apparve per la prima volta nel 1886,[citazione necessaria] guidato dal pittore neoimpressionista Georges Seurat, e contando tra i suoi più fedeli seguaci come Henri-Edmond Cross e Vlaho Bukovac. La procedura di pittura impiegata da questi artisti consisteva nel mettere punti di colori puri invece di pennellate sulla tela. Questo fu il risultato degli studi cromatici di Georges Seurat (1859-1891), pittore francese, che nel 1884 arrivò alla divisione dei toni attraverso la posizione dei tocchi di colore che, visti da lontano, creano sulla retina le combinazioni desiderate. Un altro dei più importanti seguaci del puntinismo fu Paul Signac, che, insieme a Seurat e altri neoimpressionisti, partecipò alla Société des Artistes Indépendants (1884), tutti seguaci del puntinismo o divisionismo.
Questo movimento, all’interno delle coordinate del Post-Impressionismo, si basava anche sull’immagine della natura, cioè sullo stesso motivo degli impressionisti, ma per loro erano leggi fisiche e fisiologiche molto specifiche a caratterizzare l’essenza della pittura. Il loro materiale di riflessione sarebbe, soprattutto, gli scritti di Charles Blanc e, più radicalmente, gli impressionisti, i trattati scientifici di Cheverul, Sutter, Rood e altri.
Esempi di divisionismo
La tecnica si basa sulla capacità dell’occhio e della mente dello spettatore di fondere le macchie di colore in una gamma più completa di toni. È legato al divisionismo, una variante più tecnica del metodo. Il Divisionismo si occupa della teoria del colore, mentre il Puntinismo si concentra più sullo stile specifico della pennellata usata per applicare la pittura. [2] È una tecnica con pochi praticanti seri oggi e si vede in particolare nelle opere di Seurat, Signac e Cross. Tuttavia, vedi anche le prime opere di Andy Warhol e la Pop Art.
La pratica del divisionismo contrasta nettamente con i metodi tradizionali di mescolare i pigmenti su una tavolozza. Il puntinismo è analogo al processo di stampa in quadricromia CMYK usato da alcune stampanti a colori e grandi macchine da stampa che mettono punti di ciano, magenta, giallo e chiave (nero). I televisori e i monitor dei computer usano una tecnica simile per rappresentare i colori delle immagini usando i colori rosso, verde e blu (RGB). [9]
Dove emerge il divisionismo
Il puntinismo o divisionismo è una tecnica e uno stile pittorico che consiste nel creare disegni per mezzo di punti che, visti da vicino, appaiono come tali, ma da lontano ricreano una figura completa e complessa. Fa parte delle scuole post-impressioniste, anche se le sue origini risiedono in principi molto simili a quelli trovati dagli impressionisti nella natura, ma invece di pennellate, gli artisti di questo movimento usavano punti.
Il puntinismo apparve alla fine del XIX secolo, al culmine del cambiamento all’inizio della rivoluzione industriale. Il progresso tecnologico e il cambiamento del paradigma del reale ebbero così un impatto sulla sensibilità artistica, minacciata da un lato dalle nuove possibilità tecniche come la fotografia, e dall’altro controllata dai salotti d’arte (considerati gli spazi di legittimazione estetica dell’epoca).
Questa nuova tecnica arrivò così a esplorare le nuove texture e le teorie del colore nell’arte e a portare l’eredità degli impressionisti un passo più avanti: quadri che si scompongono in punti a distanza ravvicinata e acquistano la loro armonia figurativa da lontano.