Chi erano gli amanuensi

Etimologia amanuense

Questi monaci copisti, che erano grandi artisti, si distinsero nel lavoro di diffusione dei libri fino all’avvento della stampa. Un copista esperto era capace di scrivere da due a tre pagine al giorno. Scrivere un manoscritto completo ha richiesto diversi mesi di lavoro. Questo si riferisce solo alla scrittura del libro, che in seguito doveva essere illustrato dai miniatori, ovvero coloro che si occupavano di disegnare le miniature e le iniziali in miniatura (da minium, in latino, una sostanza di piombo che produceva il colore rosso dell’inchiostro, il colore più comune in queste illustrazioni, negli spazi bianchi lasciati). Gli strumenti più comuni usati dal copista erano: penna (penna), cutellum (raschietto) e atramentum (inchiostro).

Il materiale per i libri era molto costoso. Sia i sottili fogli di pergamena, fatti con pelli di pecora o capra, che la pergamena, fatta con pelle di vitello, richiedevano una preparazione complessa. I migliori manoscritti avevano una dimensione regolare che dava alla pagina armonia ed equilibrio.