Che cosa e matroneo
Claristorius
La Lombardia fu la prima area italiana a recepire le innovazioni artistiche provenienti dalle Alpi, grazie al movimento di artisti lombardi in Germania e viceversa, ma soprattutto ad esportare tecniche costruttive avanzate come le volte in pietra e stilemi come archi pensili e lesene (non a caso chiamate in Francia bandes lombardes).
Una delle prime chiese ad arrivare con elementi significativi delle novità dello stile romanico è la Basilica di Santa Maria Maggiore a Lomello, costruita tra il 1025 e il 1050, con forti riferimenti all’architettura ottoniana: fu una delle prime chiese in Italia ad essere coperta nelle navate laterali da volte a crociera, invece che dalle tradizionali travi. All’interno, al posto delle colonne della basilica, ci sono pilastri con due semicolonne affiancate. Le semicolonne sostengono gli archi divisori, mentre i pilastri si estendono su pilastri verso le imposte del tetto, dove ci sono alcuni archi di mattoni originali che attraversano la navata centrale. La forma particolare dei prolungamenti dei pilastri e delle semicolonne fa sì che i blocchi d’imposta (invece dei capitelli) creino una specie di decorazione cruciforme sui muri.
Battistero
Matroneo. In architettura, il matroneo è un balcone o loggia situato all’interno di un edificio (in particolare una chiesa) e originariamente destinato ad accogliere le donne (o “matronee”, da cui il nome).
Infatti, ha spesso affermato che il matroneo era destinato ad accogliere le persone che non entravano nella parte inferiore della basilica, non solo donne ma anche uomini (ma sempre divisi tra destra e sinistra).
Nelle chiese medievali, i matronei persero la loro funzione di accoglienza e divennero elementi esclusivamente architettonici, posti sopra le navate laterali con la funzione strutturale di contenere la spinta della navata centrale, e solitamente formati da arcate sovrapposte a quelle delle navate laterali.
Nelle chiese protogotiche, i matronei erano uno dei quattro elementi che componevano il muro interno (arco, matroneo, triforio e cleristorio), mentre appaiono più raramente nel successivo periodo dell’architettura gotica.
Basilica Triforium
In architettura, il matroneo, dal latino matroneum,[1] è un balcone o loggia situato all’interno di un edificio (in particolare una chiesa) e originariamente destinato ad accogliere le donne (o “matrone”, da cui il nome).
Nelle chiese medievali, i matronei perdono la loro funzione di riparo e diventano esclusivamente elementi architettonici, posti sopra le navate laterali con la funzione strutturale di contenere la spinta della navata centrale, e solitamente formati da arcate sovrapposte a quelle delle navate laterali.
Nelle chiese protogotiche, i matronei erano uno dei quattro elementi che componevano il muro interno (arco, matroneo, triforio e cleristorio), mentre appaiono più raramente nel periodo successivo dell’architettura gotica.
Tali balconi o gallerie si trovano spesso anche nelle sinagoghe, soprattutto negli edifici di culto sorti dopo l’emancipazione ebraica in Europa centrale nel XIX e all’inizio del XX secolo. Esempi sono la Sinagoga Centrale di Milano (1892) o la Sinagoga di Genova (1935). Le gallerie delle sinagoghe sono utilizzate per la separazione dei sessi durante il culto e sono riservate alle donne. Questa sezione della sinagoga è chiamata Ezrat Nashim (עזרת נשים – lit. sezione delle donne) che prende il nome da una zona simile nell’antico Tempio di Gerusalemme.[2] Questa zona è anche chiamata Ezrat Nashim (עזרת נשים – lit. sezione delle donne).
Architettura di Andito
In architettura, il matroneo è un balcone o una loggia situato all’interno di un edificio (in particolare una chiesa) e originariamente destinato ad ospitare le donne (o “matrone”, da cui il nome).
Nelle chiese medievali, i matronei perdono la loro funzione di riparo e diventano esclusivamente elementi architettonici, posti sopra le navate laterali con la funzione strutturale di contenere la spinta della navata centrale, e solitamente formati da arcate sovrapposte a quelle delle navate laterali.
Nelle chiese protogotiche, il matroneo era uno dei quattro elementi che componevano il muro interno (arco, matroneo, triforio e cleristorio), mentre apparvero più raramente nel successivo periodo dell’architettura gotica.