Dualismo ontologico in platone
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Dualismo antropologico descartes
Quello che vediamo, il mondo di sotto, il mondo delle cose che nascono e periscono, il mondo della generazione e della corruzione, è il mondo sensibile, il mondo delle cose viste con gli occhi e afferrate dai sensi.
Il mondo sensibile consiste in piante, animali, tutta la natura, gli esseri umani, gli oggetti fabbricati e tutte le ombre e i riflessi delle cose, cioè tutto ciò che è “visibile”. Nel mondo sensibile ci sono anche le polis o stati. Tutto questo mondo sensibile, poiché è mescolato alla materia, è corruttibile (qui si potrebbe spiegare la storia dell’origine del mondo che Platone racconta nel Timeo: un Demiurgo o Creatore fa il mondo sensibile imprimendo le Idee, che sono eterne, su una materia preesistente, quindi il mondo sensibile è una miscela di materia e Idee).
Il mondo intelligibile è abitato dalle Idee, compresa la matematica. Le idee più importanti sono l’idea di Bene e poi quelle di Giustizia, Bellezza e tutte le altre. Su un secondo gradino del mondo intelligibile, cioè più in basso delle Idee che ho menzionato sopra, ci sono gli oggetti matematici.
Dualismo ontologico ed epistemologico
Platone era un filosofo greco, discepolo di Socrate e maestro di Aristotele, fondatore nel 388 a.C. della famosa Accademia di Atene. Fu anche il precursore della famosa Teoria delle Idee, il nucleo centrale della filosofia platonica. Questa teoria si basa sui dualismi:
Il dualismo ontologico si basa sull’esistenza di due mondi, il mondo sensibile e il mondo intelligibile o delle Idee, entrambi opposti. Nel mondo sensibile troviamo le realtà paricolari, le cose e gli oggetti percepibili dai sensi (materia, tempo e spazio). Dal lato opposto c’è il mondo intelligibile, composto dalle realtà universali, in cui si danno le idee (eterne, non materiali e aerospaziali), e quindi sono entità indipendenti dall’uomo. Sebbene entrambi i mondi abbiano esistenza e realtà, è il Mondo Intelligibile che è fondamentale e primo, mentre il Mondo Sensibile ha essere e intelligibilità nella misura in cui partecipa o imita il Mondo delle Idee.
Il dualismo epistemologico afferma che ci sono due forme o tipi principali di conoscenza: la doxa (opinione) che si raggiunge attraverso i sensi, e quindi è una conoscenza imperfetta, parziale e relativa colta con il corpo; e l’episteme (scienza) che si raggiunge attraverso la ragione, ed è una conoscenza perfetta, universale e assoluta che si raggiunge con l’anima, attraverso la quale si arriva al pensiero discorsivo e alla dialettica, è la conoscenza superiore, si riferisce al Mondo delle Idee, all’immutabile e universale.
Riassunto della dottrina di Platone
L’essere umano è composto da due parti o principi: anima e corpo. Chiamiamo questo punto di vista dualistico. Tuttavia, le due parti non hanno la stessa importanza, non ci completano a metà.
Il corpo è nato ed è mortale. Perciò è anche mutabile. Riceve la vita dall’anima, che è il principio vitale. A causa di ciò ci impigliamo in folli storie d’amore, litighiamo, litighiamo e siamo ignoranti.
L’anima, immortale com’è, è soggetta alla metempsicosi o reincarnazione. Platone prende questa concezione dall’Orfismo ma la sviluppa in modo originale. Tratta l’argomento nel Fedone e nella Politeia.
La metempsicosi nel Fedone. Platone afferma che le anime sono in qualche modo abituate ad abitare il corpo. Quando il corpo muore, le anime vagano nei cimiteri finché, spinte dal desiderio del corporeo, si reincarnano in un altro corpo umano o animale. Se l’anima è stata virtuosa in vita può scegliere di reincarnarsi nel corpo di un animale mansueto o di una persona retta.
Platone e l’ontologia di Aristotele
Nel mondo greco si usano due nozioni di anima: una riferita alla razionalità e alla conoscenza e l’altra alle funzioni vitali di ogni essere vivente. Entrambi i significati sono presenti nelle loro interpretazioni, anche se a volte con significati diversi, Platone sottolineando il primo significato e Aristotele il secondo.
Platone difende un dualismo antropologico che si concretizza nell’idea di una realtà umana composta da due realtà antagoniste e circostanzialmente unite: il corpo e l’anima.
Il corpo sarebbe materiale, corruttibile e mortale, un ostacolo per un’anima che è legata ad esso in questa vita, una “prigione” per l’anima. L’anima, invece, sarebbe immateriale e immortale.
Con la sua divisione, Platone sviluppa un modello complesso di comportamento in cui sono coinvolte diverse istanze che possono occasionalmente entrare in conflitto. Concependo la razionalità come la facoltà superiore, egli intende l’armonia come la capacità di una condotta guidata dalla ragione capace di prevalere sugli appetiti, valorizzando i nobili sentimenti come un alleato a favore della guida della ragione.