Che cosa indossa il sacerdote
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L’abito dei preti cattolici e il suo significato
Secondo il Church of England Research Centre (citando il Glasgow Herald, 6 dicembre 1894), [1] il colletto peplo fu inventato dal Rev. Donald Mcleod, un ministro (presbiteriano) della Chiesa di Scozia a Glasgow.
Inventato nella Chiesa presbiteriana, il collare clericale è stato adottato da altre denominazioni cristiane, tra cui la Chiesa anglicana, le Chiese metodiste, le Chiese ortodosse orientali, le Chiese battiste, le Chiese luterane e la Chiesa cattolica. Nel 1967, la Chiesa cattolica ha adottato il colletto bianco dopo che la tonaca è diminuita in popolarità tra i sacerdoti con il Concilio Vaticano II.
I collari sono normalmente indossati dai membri del clero di altri gruppi come quelli di tradizione anglicana, luterana e presbiteriana. Allo stesso modo, molti metodisti, pentecostali, cristiani non confessionali, tra gli altri, indossano colletti clericali. Nella tradizione cattolica, i seminaristi anziani, dopo aver ricevuto l’ammissione alla candidatura (e quindi diventando “candidati” all’ordinazione), sono spesso tenuti o autorizzati a indossare l’abito clericale in seminario e/o nelle loro diocesi.
Paramenti sacerdotali e i loro nomi
D’altra parte, se vi siete mai chiesti perché i preti cambiano il colore della casula che indossano a seconda della celebrazione…? O, per esempio, perché di solito indossano una casula viola alle messe delle domeniche di Avvento? Oppure, se vuoi conoscere il significato dei colori della casula, continua a leggere.
La Chiesa ha una serie di potenti simboli con un grande significato religioso. Simboli che ci aiutano a ricordare Cristo, che ci aiutano ad avvicinare le nostre anime al cielo: la Croce, l’anagramma della Vergine Maria, il Pane e il Vino, ecc?
L’Istruzione Generale del Messale Romano, all’articolo 346, stabilisce anche la solennità di Tutti i Santi (1 novembre), la festa di San Giovanni Battista (24 giugno), le feste di San Giovanni Evangelista (27 dicembre), la Cattedra di San Pietro (22 febbraio) e la Conversione di San Paolo (25 gennaio) come date in cui si possono indossare casule bianche.
La parte anteriore di questo modello di casula bianca è decorata con una treccia dorata e ricamata con forme vegetali. La parte posteriore della casula è decorata con una treccia d’oro che forma una croce. L’interno della croce è decorato con ricami JHS ed elementi vegetali simili al fronte.
Altare e paramenti sacerdotali
Nella Chiesa cattolica di rito latino, la tonaca quotidiana è nera per tutto il clero tranne che per il papa, per il quale è bianca, ed è chiamata abito piano in memoria di Papa Pio IX che ne stabilì l’uso. Seminaristi, sacerdoti, vescovi, cappellani di Sua Santità e cardinali si distinguono per la fascia, i bottoni e la gonna: fascia blu per i seminaristi, rossa per i cardinali, viola per prelati onorari e vescovi, nera per sacerdoti e diaconi. Nelle zone tropicali ed equatoriali dove fa più caldo (America Latina, gran parte dell’Africa e India), le tonache del clero, comprese quelle dei vescovi e dei cardinali, sono bianche, con gli stessi dettagli del nero tradizionale.
Il colore nero ricorda a tutti che chi lo indossa è morto al mondo. Tutte le vanità del secolo sono morte per quell’essere umano che ora deve vivere solo per Dio. Il colore bianco del colletto simboleggia la purezza dell’anima. L’abito ecclesiastico è anche un segno di povertà che ci trattiene dal pensare alle mode del mondo.
Tonaca da prete
Sono ecclesiastici anche i paramenti del clero regolare e di coloro che conducono altre forme di vita consacrata. In questi casi si chiamano abito monastico, abito monastico o semplicemente gli abiti, soprattutto quelli che identificano i diversi ordini religiosi.
La testa è coperta in alcuni casi con il cappuccio dell’abito, in altri con indumenti speciali, soprattutto dei vescovi (mitra). I cappelli speciali che venivano indossati dai presbiteri e dai seminaristi (cappello di tegola o di canale, cuffiette, ecc.) non sono più in uso.
I cosiddetti ordini mendicanti e redentoristi, apparsi nel XIII secolo, adottarono l’abito monastico, sostituendo il cappuccio con il mantello o la cappa, e alcuni istituti, come gli agostiniani e i francescani, abolirono addirittura quest’ultima. Si distinguono l’uno dall’altro, a parte altri accessori, per il colore del loro abito, che è
Anche i Trinitari e i Mercedari (ordini redentoristi) portano l’abito bianco e, sullo scapolare, i primi mostrano una croce bicolore (rossa e blu) e i secondi lo stemma dato loro dal re Giacomo I.