Attori di fotoromanzi morti
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Foto del defunto in casa
Fu in epoca vittoriana che nacque il dagherrotipo, il primo processo fotografico ad essere ufficialmente annunciato e diffuso nel 1839. Questo permetteva ai vittoriani di fotografare i defunti in modo accessibile e riduceva anche le ore di esposizione necessarie per fare un ritratto. Era un modo per consolare i vivi e onorare i morti.
In altre occasioni i ritratti sono stati scattati con il defunto sdraiato e con gli occhi chiusi, forse con altri membri della sua famiglia che erano anche morti. Come questi, la maggior parte dei quali sono stati raccolti da The Thanatos Archive:
Foto di veri morti
Chi sono i fotografi più influenti della storia? Chi ha scattato quelle immagini chiave che fanno parte dell’immaginario collettivo della nostra società? Chi ha innovato come nessuno aveva fatto prima nel campo fotografico, influenzato le generazioni successive o lasciato un’enorme impronta sotto forma di un immenso portfolio fotografico?
Naturalmente, vi mancheranno alcuni che sicuramente meriterebbero di essere nella lista, quindi vi incoraggiamo a condividerli nei commenti. Ma comunque, qui vi lasciamo con i 50 migliori fotografi del mondo… probabilmente:
Il nostro primo fotografo è uno dei grandi maestri, sicuramente uno dei migliori fotografi di paesaggio della storia. L’americano Ansel Adams ha creato il famoso Zone System, per calcolare accuratamente l’esposizione in fotografia, ed è conosciuto in tutto il mondo per le sue immagini di paesaggi in bianco e nero dello Yosemite National Park.
La nostra prima fotografa è passata alla storia come un’artista che ha sviluppato uno stile documentario molto personale, diretto e persino viscerale. Ecco perché, se Diane Arbus viene ricordata per qualcosa, è per le sue fotografie di persone ai margini della società, come artisti circensi, prostitute e transgender… che guardano direttamente nella macchina fotografica, creando ritratti intimi, intensi e spesso inquietanti.
Foto di incidenti mortali
Chi sono i fotografi più influenti della storia? Chi ha scattato quelle immagini chiave che fanno parte dell’immaginario collettivo della nostra società? Chi ha innovato come nessuno aveva fatto prima nel campo fotografico, influenzato le generazioni successive o lasciato un’enorme impronta sotto forma di un immenso portfolio fotografico?
Naturalmente, vi mancheranno alcuni che sicuramente meriterebbero di essere nella lista, quindi vi incoraggiamo a condividerli nei commenti. Ma comunque, qui vi lasciamo con i 50 migliori fotografi del mondo… probabilmente:
Il nostro primo fotografo è uno dei grandi maestri, sicuramente uno dei migliori fotografi di paesaggio della storia. L’americano Ansel Adams ha creato il famoso Zone System, per calcolare accuratamente l’esposizione in fotografia, ed è conosciuto in tutto il mondo per le sue immagini di paesaggi in bianco e nero dello Yosemite National Park.
La nostra prima fotografa è passata alla storia come un’artista che ha sviluppato uno stile documentario molto personale, diretto e persino viscerale. Ecco perché, se Diane Arbus viene ricordata per qualcosa, è per le sue fotografie di persone ai margini della società, come artisti circensi, prostitute e transgender… che guardano direttamente nella macchina fotografica, creando ritratti intimi, intensi e spesso inquietanti.
Foto con parenti morti
La fotografia post-mortem (conosciuta anche come ritrattistica commemorativa o ritrattistica del lutto) è la pratica di fotografare il defunto recente. Varie culture usano e hanno usato questa pratica, anche se l’area meglio studiata della fotografia post-mortem è in Europa e in America.[1] Ci possono essere notevoli controversie sul fatto che le prime fotografie individuali mostrino effettivamente una persona morta o meno, spesso esacerbate da considerazioni commerciali.
Fotografare i morti ha antecedenti pre-fotografici nel Rinascimento, dove la tecnica era il ritratto per pittura nel cosiddetto memento mori, una frase latina che significa “ricordati che sei mortale”. Nella storia dell’arte è stato utilizzato per la rappresentazione del defunto; un’altra tecnica dell’epoca medievale dove si concepiva che la fine era inevitabile e bisognava essere preparati.
Nello scatto al dagherrotipo, l’esposizione era così lunga che furono costruiti dei supporti nascosti per tenere la testa e il resto degli arti della persona in posa, impedendo così che la persona si muovesse.