Differenza tra verbi servili e fraseologici
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Definizione semantica del verbo
Tuttavia, le UF trovano il loro punto di origine in altre fonti come i tipi di cibo (ser alguien un caramelito), i colori (estar gris con pespuntes negros), il tempo (no hay sábado sin sol, ni domingo sin resplandor), gli sport (estar en tres y dos), e tutta una varietà di gruppi tematici che rispondono a interessi modellati da interlocutori e contesti. In questo senso, i nomi propri sono un grande gruppo di espressioni con un’ampia storia socio-culturale e una presenza considerevole in ciascuna delle correnti fraseologiche.
Bisogna sottolineare che lo studio delle UF con nomi propri punta in due direzioni ugualmente nuove: da un lato, contribuisce a una comprensione più ampia della configurazione lessicosemantica delle espressioni; dall’altro, permette di descrivere e analizzare aspetti legati alla forma, alle funzioni e alla proverbialità degli antroponimi. Così, l’antroponomastica e la fraseologia si intrecciano in un approccio interdisciplinare reciprocamente vantaggioso che ha anche una notevole dimensione socio-culturale.
Il verbo secondo la sua forma
I verbi sono parole variabili che indicano azione, processo o stato. In Ramón sube las escaleras, sube implica un’azione che sta compiendo, in Ramón ha crecido un montón, ha crecido implica un processo che ha subito, e in Ramón está cansado, está implica uno stato.
Il tempo grammaticale indica se l’azione è passata (prima di un’altra), presente (abituale o simultanea ad un’altra) o futura (dopo un’altra) in relazione al momento del discorso (presente). Nelle lingue indoeuropee, per esempio, i tempi verbali, oltre a esprimere il tempo grammaticale, in senso stretto, indicano anche l’aspetto grammaticale e talvolta l’umore grammaticale e altri aspetti correlati che non si riferiscono strettamente alla cronologia degli eventi.
I complementi circostanziali non sono argomenti verbali in quanto possono essere omessi, ma quando sono presenti completano il significato del predicato esprimendo umore, luogo, tempo, ecc. Sono aggregazioni spesso introdotte da adposizioni o sono realizzate da avverbi di umore, tempo e luogo.
Cosa sono i verbi morfologici
ARTICOLI DI RICERCA L’equivalenza nella traduzione di unità fraseologiche. Uno studio empirico*1 L’equivalenza nella traduzione di unità fraseologiche. Uno studio empirico Germán Darío Mira Álvarez** ** ** Corrispondenze in termini di struttura.
Corrispondenze in termini di struttura e anche di componenti, ma non in termini di contenuto: Poner los puntos sobre las íes Mettre les points sur les i. Baker (1992: 71-78), da parte sua, distingue i seguenti quattro diversi meccanismi di traduzione dell’UF: 1.
Per mezzo di un UF con significato e forma simili: equivalente alla strategia 1 in Zuluaga (1998: 212): Things aren’t always what they seem Les choses ne sont pas toujours ce qu’elles paraissent 2.
-Di’ a quel figlio di puttana di stare attento”, gli ordinò Ferney. -Dì a quel figlio di puttana che mi prendo cura di me stesso”, gli ordinò Emilio. -E perché non si ammazzano e mi lasciano in pace! -ha detto Rosario. Mi hanno fatto arrivare fin qui con il prendi e vai (p. 15). Di’ a quel figlio di puttana di stare attento”, le ordinò Ferney. “Di’ a quel figlio di puttana che sto attento”, le ordinò Emilio. “Allora perché non vi uccidete e mi lasciate in pace?”. Rosario diceva loro. “Ne ho abbastanza del tuo avanti e indietro”. (p. 22). (7)
Forme verbali
I verbi fraseologici italiani sono un piccolo gruppo di verbi che sono uniti a un altro verbo, detto nucleare, lessicale o modificato, che modificano e con il quale formano una perifrasi verbale che specifica diverse caratteristiche tempo-spettrali del verbo nucleare.
In particolare, i verbi frasali focalizzano l’attenzione su una fase dell’azione, processo o stato descritto dal verbo che lo segue (imminenza, inizio, sviluppo, continuazione, conclusione), specificando il suo grado di sviluppo o completamento e indicando se l’azione è di natura puntuale, duratura o iterativa.
Il verbo lessicale è unito al verbo frasale da una preposizione (a, da, di, per), se rimane nella sua forma infinitiva, o è unito direttamente, se prende la sua forma gerundica. Il verbo fraseologico è quello che subisce la coniugazione corrispondente (presente, preterito, futuro, condizionale, ecc.).
I verbi frasali italiani possono essere divisi in due gruppi principali a seconda che mantengano il loro significato originale o lo perdano totalmente o parzialmente quando diventano parte della perifrasi. Secondo questo criterio di cambiamento di significato rispetto a quello che hanno quando appaiono da soli, in italiano abbiamo: