Differenza tra protasi e apodosi
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Esempi di apodosi
Un periodo condizionale consiste in due proposizioni, la protasi P e l’apodosi Q. La protasi è una frase che contiene una condizione; l’apodosi è una frase che contiene la conseguenza che si realizza se la condizione è soddisfatta. La protasi suppone un’alternativa che consiste nella realizzazione o non realizzazione della sua proposizione. L’oratore lascia l’alternativa irrisolta, ma chiede all’ascoltatore di procedere, insieme all’oratore, come se una delle alternative fosse realizzata.
La relazione condizionale è espressa principalmente, ma con poche eccezioni nei regni della condizione irreale e performativa, da una frase complessa con topicizzazione in cui P è una clausola subordinata condizionale e Q è una frase indipendente.
La congiunzione condizionale è wáa ‘se’. Si combina con una frase con un verbo dipendente in incompleto o in completativo per formare una frase condizionale. Esempi: wáa yutstale’ ‘se è restaurato’ – wáa utschahe’ ‘se è restaurato’.
Logicamente il terzo caso si colloca tra la condizione reale e la condizione irreale perché l’atteggiamento del parlante sulla verità della protasi è neutro. La stima non è né vera né falsa, il che risulta nella parafrasi ‘Se P è vero Q sarà anche vero’. Questo tipo di condizione è chiamato condizione speculativa o potenziale.
Protasi apodosi
Apodosi: Nel caso del presente e del futuro, si usa il congiuntivo imperfetto passato o il condizionale semplice (potenziale) (forme -ra e -se); per il passato, congiuntivo piuccheperfetto e condizionale.
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Esempi di protasi
Un altro fattore che impedisce la mobilità dei membri del periodo condizionale e determina l’opzione “protasi – apodosi” è la correlazione lessicale tra la congiunzione si e le particelle entonces, pues o la loro combinazione pues entonces:
Non sapevamo se essere irritati o sorridere, ma se all’occasione gli mostravamo il nostro disagio, allora Fulvio dava un tono più serio e rispettoso alla pagina di Fogazzaro (Colinas, Lettera); Se non c’è accordo, allora li sottoporremo alla giustizia (Dedom 2/11/1996).
L’ordine tra le frasi del periodo condizionale ha altre conseguenze semantiche. Uno di questi è il modo in cui viene interpretato il soggetto tacito del verbo della protasi o dell’apodosi. Il soggetto espresso della protasi determina di solito il riferimento del soggetto tacito dell’apodosi nell’ordine “protasi – apodosi”: Se arlos ha perso il treno, non arrivare in tempo. Al contrario, il riferimento del soggetto tacito della protasi nell’ordine “protasi – apodosi” è molto spesso ottenuto cataforicamente (relazioni anaforiche e cataforiche) dal soggetto espresso dell’apodosi, come in Se ha perso il treno, Carlos non è arrivato in tempo. Nell’ordine “apodosi – protasi”, il soggetto espresso dell’apodosi determina di solito il soggetto tacito della protasi (Carlos non è in orario, se ha perso il treno), ma la situazione opposta non si ottiene facilmente. Si capisce che stiamo quindi parlando di due persone diverse nella frase Non arrivare in tempo se Carlos ha perso il treno.
Esempio di protasi e apodosi
E il verbo nella frase principale? Anche questo adotta l’umore indicativo. Nell’esempio (1), possiamo vedere che è al presente (adelgazas); in (4), al futuro (compraré). Possiamo anche trovare l’imperativo:
Più comunemente, la clausola subordinata guidata da si appare in prima posizione. Questo è vero negli esempi dati finora (1, 4 e 5). Tuttavia, nulla impedisce che la frase principale appaia nella posizione iniziale, per esempio:
Ora che siamo vicini alla fine, introdurrò una nota tecnica. La frase introdotta da if (cioè la clausola subordinata) si chiama protasi. La frase principale, invece, è conosciuta come apodosi. Questi due nomi greci possono essere tradotti approssimativamente come “ciò che accade prima” (protasi) e “ciò che risulta” (apodosis). Mi sono astenuto dall’usare questi nomi nell’articolo perché dopo un po’ il lettore non sa più cosa stanno dicendo. Nel blog di lingua, preferisco sempre la chiarezza ai tecnicismi.