Come si recita il rosario breve
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Rosario del martedì santo
Nel mondo esiste una grande quantità di rosari che giocano un ruolo fondamentale a livello spirituale nel cattolicesimo, poiché ci permettono di pregare per richieste molto speciali per noi e per i nostri, e molti di essi sono profondamente legati agli statuti stabiliti dal nostro Dio nella sua parola.
Tra questi rosari troviamo il noto “Rosario per i morti”, che si recita nella messa di addio e dopo di essa da molto tempo, e forse vi siete mai chiesti come pregare il rosario per i morti nel modo giusto, perché probabilmente vi è capitato di imbattervi in preghiere sbagliate e incapaci di adempiere al loro compito specifico.
“Santissimo Padre ti siamo grati per averci dato un giorno in più di vita e per averci permesso di riunirci oggi per elevare misteri gloriosi affinché tu possa ricevere l’anima del defunto (nome del defunto) nella tua gloria.
Dopo averlo finito, lo si medita e si continua con le stesse preghiere del primo mistero: il Padre Nostro, seguito dalle dieci Ave Maria, un Gloria e la preghiera eiaculatoria per i defunti.
Rosario breve del giovedì
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano; rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori; non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano; rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori; non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano; rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori; non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano; rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori; non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Come recitare il rosario completo
Il rosario[1] (dal latino medievale rosarium, dal latino rosarium ‘giardino di rose’) è una preghiera tradizionale cattolica che commemora venti misteri (quindici nella forma tradizionale) della vita di Gesù Cristo e della Vergine Maria, recitando dopo ognuno di essi un Padre nostro, dieci Ave Maria e un Gloria al Padre. Spesso i cattolici lo chiamano il Santo Rosario. “La Chiesa ha sempre riconosciuto la particolare efficacia del Rosario, affidando ad esso, attraverso la sua recita comunitaria e la pratica costante, le cause più difficili”; Giovanni Paolo II disse: “Attraverso il Rosario i fedeli ricevono abbondanti grazie dalle mani stesse della Madre del Redentore”. [2]
Per più di quattro secoli, vari papi hanno promosso il Rosario come parte della venerazione di Maria nella Chiesa Cattolica, che consiste essenzialmente nella meditazione della vita di Cristo. Il rosario rappresenta anche l’enfasi cattolica sulla “partecipazione alla vita di Maria, il cui centro era Cristo” e il tema mariologico “a Cristo attraverso Maria”.
Come una persona prega il rosario
Quando venne l’ora, si sedette a tavola con i suoi discepoli e disse loro: “Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi prima di soffrire, perché non la mangerò più finché non si sia compiuta nel regno di Dio”. Poi prese il calice, rese grazie e disse: “Prendete questo, tutti voi, e bevetene, perché questo è il calice del mio sangue che sarà versato per voi”. Poi prese del pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “Questo è il mio corpo che sarà dato per voi”. Fate questo in ricordo di me. (Lc. 22, 14-23)
Dobbiamo portare la nostra croce, dobbiamo soffrire la tristezza e il dolore. Sarà difficile per noi camminare in mezzo a dolori e fatiche. Avremo le nostre cadute e non ci scoraggeremo. Dio permette questo perché possiamo pensare di più alla vita eterna che ci aspetta. Chiediamogli di non lasciarci cadere.
La nostra vera patria non è sulla terra, ma in cielo, dove non c’è né dolore, né pena, né malattia, né morte. Lì vedremo Dio, godremo della Sua presenza e saremo con Lui in eterno.