Come si calcola il capitale permanente
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Capitale circolante finanziario
Il rapporto finanziario di base è un indicatore economico ampiamente utilizzato nel campo della gestione aziendale e della gestione strategica. Il suo uso principale è quello di fornire informazioni all’azienda per sapere se e in che misura ha un margine maggiore o minore per assumere debiti a lungo termine.
Il modo di stimarlo è dividendo le risorse finanziarie o il capitale e gli investimenti, entrambe le variabili prese come permanenti. Gli investimenti permanenti sono sia le attività fisse o l’insieme delle attività fisse che i fondi necessari (chiamati anche ideali).
Il rapporto risultante dà un’idea approssimativa della situazione finanziaria dell’azienda, mostrando fondamentalmente il rapporto tra il finanziamento di cui ha bisogno date le sue condizioni e il finanziamento effettivo che ha. Pertanto, la formula per calcolare il rapporto di finanziamento di base (BFR) è:
Esempi di capitale circolante permanente
Per poter funzionare, un’organizzazione ha bisogno di risorse a breve termine che le permettano di coprire i suoi bisogni in tempo. Questi includono input, materie prime, manodopera, sostituzione di immobilizzazioni, tra gli altri, cioè quello che è noto come capitale circolante. Questo concetto finanziario è anche direttamente collegato alla capacità del business di generare flusso di cassa.
L’economista consiglia di fare molta attenzione a finanziare il capitale circolante strutturale con prestiti a breve termine, perché questo dovrebbe essere rinnovato molte volte, “perché è un prestito a breve termine che sta finanziando un bisogno strutturale a lungo termine”, spiega.
Come abbiamo visto, il capitale d’esercizio risulta dall’unione di diversi elementi, come l’inventario, la cassa e, infine, quello che conosciamo come crediti. L’obiettivo di qualsiasi azienda dovrebbe essere quello di avere entrate superiori alle spese, il che sarà un’indicazione che il capitale circolante è positivo.
Capitale circolante negativo
COSTI E BILANCIO Attraverso la struttura dell’attivo e del passivo è possibile stabilire una prima visione della situazione dell’azienda e, se l’importo del passivo corrente (i debiti da pagare entro un anno) supera l’importo dell’attivo corrente (importo delle voci che si trasformeranno in denaro entro un anno) ci troveremo nella situazione di sospensioni tecniche di pagamento, che graficamente è la seguente: dove la nomenclatura che verrà utilizzata d’ora in poi è la seguente: AF è l’attivo fisso AC è l’attivo corrente FP è il patrimonio netto PL è il passivo a lungo termine PC è il passivo a breve termine Una situazione più complicata della precedente, da un punto di vista economico e finanziario, è la situazione di fallimento tecnico, in cui i debiti contratti con terzi sono maggiori del valore contabile dell’attivo dell’azienda, il che implica che il patrimonio netto è negativo a causa dei risultati negativi. Ai fini del diagramma seguente, e tenendo presente che il bilancio è un’uguaglianza matematica (Attivo = Passivo + Netto), i fondi propri negativi appaiono all’attivo con un segno positivo.JIMENEZ HERNADEZ JOCELYN LIZANET
Patrimonio netto
Le risorse di un’azienda sono divise in due parti. La prima, che è per i beni immobili, i macchinari e i mobili, è un’attività fissa. Il secondo, che viene utilizzato per pagare gli stipendi, i prodotti, le bollette di energia, acqua e telefono, tra gli altri, è il capitale d’esercizio.
Il capitale d’esercizio è il denaro per pagare le banali necessità quotidiane del business. Rappresenta fino al 60% del patrimonio totale di un’azienda. Quando manca, bisogna intervenire urgentemente per riorganizzare la casa.
La calibrazione del capitale d’esercizio è un compito senza fine, che deve essere fatto ogni giorno in azienda. “Quando è fatto bene, elimina una buona parte dei problemi di cassa e contribuisce in modo decisivo alla salute finanziaria del business”, dice Caetano.
Con il bilancio in mano, hai bisogno di due informazioni per calcolare il capitale d’esercizio: attività correnti e passività correnti. Le attività correnti sono le risorse disponibili a breve termine, come il contante, le banche, le applicazioni finanziarie, i pagamenti da ricevere e le scorte, per esempio. Le passività sono i finanziamenti a breve termine dell’azienda, come i fornitori, i conti passivi e i prestiti.