Differenza tra ideogramma e istogramma
Istogramma di frequenza
Poligono di frequenza è il nome dato a un tipo di grafico che viene creato da un istogramma di frequenza. Questi istogrammi usano colonne verticali per riflettere le frequenze): il poligono di frequenza è fatto unendo i punti più alti di queste colonne.
In altre parole, quindi, potremmo stabilire che un poligono di frequenza è quello che si forma unendo i diversi punti medi dei vertici delle colonne che compongono un istogramma di frequenza. Questo è caratterizzato dal fatto che usa sempre colonne verticali e che non ci devono mai essere spazi tra di esse.
Nelle scienze sociali, nelle scienze naturali e anche in economia, questi istogrammi sono utilizzati più frequentemente, poiché servono a confrontare i risultati di un dato processo.
In statistica, un istogramma è una rappresentazione grafica di una variabile sotto forma di barre, dove la superficie di ogni barra è proporzionale alla frequenza dei valori rappresentati. Sono utilizzati per ottenere una “prima vista” generale, o panoramica, della distribuzione della popolazione, o campione, rispetto a una caratteristica quantitativa continua (come la lunghezza o il peso).
Q
Il pittogramma è un disegno figurativo di un oggetto reale o significativo. In altre parole, il disegno sarà irrealistico e si concentra sulla figura (figurativo) e sugli elementi principali per differenziare i pittogrammi gli uni dagli altri. Nei due pittogrammi qui sopra, possiamo identificare perfettamente che il disegno a sinistra è una tigre e quello a destra è un cervo. E, allo stesso tempo, possiamo anche differenziarli.
L’ideogramma segue la stessa linea del pittogramma ma con la differenza che invece di rappresentare un oggetto, l’ideogramma rappresenta un’idea e tende ad essere più astratto. Per esempio, come indichiamo che c’è un rischio biologico? Per mezzo del seguente ideogramma:
Come fare un ideogramma esempi
Si differenzia da un pittogramma per aver perso in parte o completamente il suo carattere iconico o figurativo: sono segni più elaborati e schematici dei pittogrammi, in procinto di diventare simboli a pieno titolo; si potrebbe dire che sono pittogrammi riassuntivi.
Si presentano isolati o in serie in scritture ideografiche omogenee, o in forma mista, mescolati con altri tipi di segni ausiliari (logogrammi, fonogrammi, pittogrammi) in certi sistemi di scrittura o in diagrammi o infogrammi (per esempio la mappa della metropolitana).
Esempi di sistemi di scrittura con una forte presenza di ideogrammi sono il sistema Nsibidi (un’alternativa di scrittura molto popolare nella Nigeria meridionale), e i sistemi di scrittura giapponese e cinese. Erano anche usati in passato per le antiche lingue egiziane e maya, nei loro sistemi di scrittura geroglifica.
Le combinazioni di ideogrammi per trasmettere messaggi più elaborati e complessi sono spesso chiamate diagrammi. Ma se un diagramma è combinato con logogrammi o, grazie ai media elettronici, diventa dinamico e interattivo, non si può più parlare di diagramma, ma di infografica.
Tipi di ideogrammi
L’istogramma è un grafico che rappresenta una distribuzione di frequenza; le altezze delle barre rappresentano le frequenze osservate. In altre parole, un istogramma è una visualizzazione grafica di dati utilizzando barre di diverse altezze. In generale, non c’è spazio tra le barre adiacenti.
Questa è la principale differenza tra loro. Con i grafici a barre, ogni colonna rappresenta un gruppo definito da una variabile categorica; e con gli istogrammi, ogni colonna rappresenta un gruppo definito da una variabile quantitativa.
Un’indicazione di questa distinzione è che è sempre appropriato parlare dell’asimmetria di un istogramma, cioè la tendenza delle osservazioni a cadere di più sull’estremità inferiore o superiore dell’asse X.
Al contrario, l’asse X dei grafici a barre non ha un’estremità bassa o alta; perché le etichette sull’asse X sono categoriche, non quantitative. Pertanto, è meno appropriato commentare l’asimmetria di un grafico a barre. Vedi il diagramma qui sotto per un confronto visivo tra loro.