Chi ha detto la calma e la virtu dei forti

In mezzo alla tempesta io sono il tuo verso calmo

Le emozioni per Aristotele sono facoltà emozionali negli esseri umani, che possono generare suscettibilità e far sì che a un certo punto si cambino i giudizi e si generino altri tipi di impressioni; sono accompagnate da piacere e dolore, a seconda degli stati d’animo (che sono presenti) al momento di provare una certa emozione. In questo articolo, oltre a sviluppare una riflessione sulle emozioni dello Stagirita, vengono descritti alcuni di essi e i loro opposti, che sono i più comuni in tutti i suoi scritti, come l’ira e la calma; l’amore e l’odio; la paura e la fiducia; la vergogna e la sfrontatezza; la compassione e l’indignazione; e infine l’invidia e l’emulazione.

Le emozioni sono meccanismi di reazione rapida in situazioni inattese e si manifestano automaticamente; sono anche fenomeni inattesi che possono sorgere in situazioni più semplici. Ma se parliamo di reazioni inaspettate, dobbiamo dire che oltre a questo, sono anche reazioni istintive e di natura altamente cognitiva, come affermava Aristotele, e dipendono dal modo in cui interpretiamo le emozioni, come se fossero il comportamento e le motivazioni degli altri (Konstan, 2024). Per Lacunza (2024): “Le emozioni possono essere considerate eventi momentanei, bruschi, incontrollabili, irrazionali e incomprensibili (…) si manifestano attraverso sindromi corporee che hanno portato diversi scienziati a studiare il loro ruolo nell’evoluzione dell’uomo” (p.1).