Recensioni su guerriera spartana
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Laconismo
L’esercito spartano era la forza militare della città-stato di Sparta, una delle più importanti nella storia della Grecia antica. L’esercito costituiva il pilastro principale dello stato spartano, in cui il primo e principale dovere dei suoi cittadini era quello di diventare buoni guerrieri.[1] Il primo riferimento agli spartani nell’esercito spartano è agli spartani.
Il primo riferimento agli spartani in guerra risale all’Iliade, che racconta come gli spartani abbiano partecipato insieme ad altri contingenti greci. Come gli altri eserciti della civiltà micenea, l’esercito spartano era composto principalmente da fanteria, equipaggiata con lance corte, spade e il caratteristico scudo greco (dyplon).
Era un’epoca in cui i resoconti che abbiamo ci danno un tipo di guerra eroica, basata su tattiche semplici che a volte comportavano poco più di una carica generale. La maggior parte delle perdite avveniva nel momento in cui uno dei due eserciti avversari fuggiva in disordine, a quel punto l’altro esercito vittorioso poteva inseguirlo per uccidere i soldati in ritirata.[2] In questo tipo di guerra “eroica” descritta da Omero, l’arco era visto come un’arma effeminata.
Romanzo storico Lo spartano
Anche se erano noti per il loro eccellente addestramento militare, il sistema spartano di educazione (chiamato agoge o condotta), includeva elementi culturali in mezzo alla sottomissione fisica basata sulla violenza. Questi elementi, sorprendentemente per molti – compreso il resto dei greci dell’epoca – includevano anche aspetti come la danza e il canto. Questo perché la procedura educativa, sebbene fosse prima di tutto una scuola militare d’élite, non trascurava nessuna delle conoscenze classiche.
In contrasto con l’eroismo che aveva guidato tutta la cultura greca precedente (l’eroe individuale e individualista come Achille, Ettore o Ulisse a Troia), gli spartani applicavano la devozione al gruppo, in tutti i campi tranne uno: la capacità di alzare la voce e dire qualcosa di spiritoso.
La Grecia considerava l’oratoria come la forma di espressione necessaria per un cittadino nella sua polis, nel suo ambiente sociale. Ad Atene, a Tebe e in altre città, questo prendeva la forma di lunghi discorsi e discussioni. Contro questo, gli spartani decisero di adottare un sistema proprio, meno pomposo di quello del resto della Grecia: il laconicismo.
Salamina recensioni dei libri
Nel caso del protagonista, Perseo, riproduce o cerca di riprodurre quanto poco valga l’imparare dal passato, visto che lo dimentichiamo ad ogni momento per fare gli stessi errori come un eterno giorno della marmotta.
Mentre con il protagonista, Gorgo, possiamo osservare il coraggio e lo sforzo che fanno molte persone, sacrificando la loro felicità e il loro benessere affinché altri, o la maggioranza, possano divertirsi senza paura del futuro. Questo è un classico esercizio di ciò che la maggior parte dei genitori e dei nonni fanno per la loro prole.
Questo romanzo, che prende la visione spartana delle guerre mediche, come Salamina, che prende la visione ateniese, evoca in modo abbastanza credibile ciò che potrebbe essere successo in questo episodio cruciale della storia europea.
Chi erano i nemici degli spartani
Impressionante romanzo storico che narra parte delle guerre mediche dal punto di vista di Sparta. Ha una trama coinvolgente e un’ambientazione accurata, con un grande lavoro di documentazione in cui Negrete fonde lo storico e il romanzesco in modo brillante sia negli eventi che nei personaggi, che sono totalmente credibili e carismatici. Ha una narrazione fluida e accattivante che lo rende una lettura agile e affascinante nonostante la sua lunghezza.
Triste, dopo più di 1000 pagine di intenso godimento, per finire.Gioioso, perché lascia la porta aperta per opere future, o almeno lo spero.5 stelle, senza dubbio.Negrete ci immerge nella fase culminante delle guerre mediche, in particolare tra il periodo dalla ritirata di Serse, dopo le battaglie delle Termopili e Salamina, al culmine della battaglia di Platea.Inventa un personaggio incommensurabile, Perseo, che ci permette di immergerci completamente in quella società.Il libro non è una buona lettura, e i personaggi sono totalmente carismatici.
DNF al 30%. Il libro non mi prende veramente nonostante sia scritto e documentato in modo impeccabile. Ho letto quasi 400 pagine e me ne mancano ancora 600, quindi penso che sia meglio lasciar perdere. Direi che potrei riprenderlo in futuro, ma realisticamente la vita è breve e la mia lista d’attesa è lunga, quindi lo vedo improbabile….