Quali sono i codoni di stop
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Codone di terminazione del DNA
In genetica, un codone che non determina alcun amminoacido nel codice genetico è chiamato “codone di terminazione”, codone di stop, codone senza senso o codone di arresto. La sua funzione è quella di delimitare il messaggio codificato dal DNA che darà origine all’RNA messaggero; in questo modo, limita l’open reading frame dei geni all’estremità 3′.[1] La sua scoperta è dovuta alle osservazioni del codone nel DNA.
La sua scoperta deriva dalle osservazioni di Sydney Brenner sul fago T4. Brenner stava studiando l’espressione di una proteina del capside del virus, e trovò due mutanti del virus che producevano proteine più corte del wild-type e, inoltre, in presenza di una mutazione soppressiva nella cellula batterica ospite, riacquistavano la lunghezza originale. Analizzando l’amminoacido che avrebbe seguito il punto troncato della proteina del capside, Brenner osservò che erano quelli la cui mutazione puntiforme in una delle coppie di basi della tripletta poteva dare origine a un codone “UAG” (adenosina-uridina-guanosina) nell’RNA messaggero. Ha così intuito che questo codone non codificava un amminoacido, ma una pausa (un punto o una virgola) nel messaggio genetico.[2] Il codone è stato poi utilizzato come codone nel messaggero RNA.
Codice genetico
In genetica, un codone che non determina alcun amminoacido nel codice genetico è chiamato codone di terminazione, codone di stop, codone senza senso o codone di arresto. La sua funzione è quella di delimitare il messaggio codificato dal DNA che darà origine all’RNA messaggero; in questo modo, limita l’open reading frame dei geni all’estremità 3′.[1] La sua scoperta è dovuta alle osservazioni fatte dai ricercatori nel campo della genetica.
La sua scoperta deriva dalle osservazioni di Sydney Brenner sul fago T4. Brenner stava studiando l’espressione di una proteina del capside del virus, e trovò due mutanti del virus che producevano proteine più corte del wild-type e, inoltre, in presenza di una mutazione soppressiva nella cellula batterica ospite, riacquistavano la lunghezza originale. Analizzando l’amminoacido che avrebbe seguito il punto troncato della proteina del capside, Brenner osservò che erano quelli la cui mutazione puntiforme in una delle coppie di basi della tripletta poteva dare origine a un codone “UAG” (adenosina-uridina-guanosina) nell’RNA messaggero. Ha così intuito che questo codone non codificava un amminoacido, ma una pausa (un punto o una virgola) nel messaggio genetico.[2] Il codone è stato poi utilizzato come codone nel messaggero RNA.
Tabella dei codoni
La sua scoperta deriva dalle osservazioni di Sydney Brenner sul fago T4. Brenner stava studiando l’espressione di una proteina del capside del virus, e trovò due mutanti di essa, che producevano proteine più corte del tipo selvaggio, e che, inoltre, in presenza di una mutazione soppressiva nella cellula batterica ospite, riacquistavano la lunghezza originale. Analizzando l’amminoacido che avrebbe seguito il punto troncato della proteina del capside, Brenner osservò che erano quelli la cui mutazione puntiforme in una delle coppie di basi della tripletta poteva dare origine a un codone “UAG” (adenina-uracile-guanina) nell’RNA messaggero. Ha così intuito che questo codone non codificava un amminoacido, ma una pausa (un punto fermo o una virgola) nel messaggio genetico.[2] Il suo meccanismo di funzionamento è il seguente.
Il suo meccanismo di funzionamento è il seguente: quando il ribosoma raggiunge uno dei codoni di stop, un fattore di terminazione (RF1 o RF2 nei batteri, eRF negli eucarioti) entra nel sito A ribosomiale, impedendo l’ingresso di un nuovo tRNA, quindi l’amminoacido precedente non può più essere legato e viene rilasciato, insieme a tutto il resto del peptide di cui fa parte.
Codone e anticodone
Il codone di inizio della traduzione o codone di inizio è una sequenza di tre nucleotidi di RNA (cioè un codone) che dice al macchinario cellulare in quale punto del filamento inizia la traduzione dell’RNA messaggero. Nel DNA, è codificata nella tripletta “TAC” (timina-adenina-citosina), mentre nell’RNA messaggero è “AUG” (adenina-uracile-guanina). Tuttavia, in genetica, per convenzione, si fa riferimento al filamento “codificante” quando ci si riferisce alla sequenza analoga nel DNA, quindi è comune trovare nelle bibliografie che il codone di inizio è codificato nel DNA come ATG (complementare al CAT del filamento modello che viene trascritto). [1] La ragione del riferimento al filamento “codificante” è che è identico a quello che sarà trascritto dal filamento non codificante (CT), chiamato anche template, filamento trascritto o “non codificante”, cambiando solo le timine per gli uracili.