Che cosa significa nuntio vobis gaudium magnum
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Non c’è bisogno di essere un esperto del Vaticano per sapere che la Chiesa, per sua stessa natura, è un’istituzione che, sebbene governata e composta da persone – e quindi non esente dall’essere colpita dalle miserie umane – è abbastanza diversa dalle altre. Tra queste differenze, si potrebbe sottolineare il fatto che un papa non ricopre questa carica per desiderio di potere, ma, semplicemente, per servire. Chi, cosa? Tutti, cattolici e non cattolici, perché questa è la missione evangelizzatrice e apostolica, la ragion d’essere della Chiesa.
È molto difficile riassumere in poche righe le conquiste di un pontificato, ma nel caso di Benedetto XVI, una delle principali, se non la principale, è stata la sua difesa del dialogo e della compatibilità che esiste tra fede e ragione. La sua nota frase “La fede non si impone, si propone”, pronunciata nel 2024 davanti ai vescovi dell’Asia centrale, potrebbe essere un buon titolo per il suo pontificato.
Habemus papam
Come nota a margine, penso che sia un peccato che venga usata la pronuncia ecclesiastica. La pronuncia ecclesiastica ha una lunghissima tradizione “parlata”, e non solo nella Chiesa, e nella misura in cui è una pronuncia “viva” è coerente con la sua storia “naturale” di “derivazione” dal latino volgare. D’altra parte, la cosiddetta pronuncia “restituta” crea l’illusione di riprodurre il modo in cui si supponeva si pronunciasse il latino classico, mentre in realtà si limita a introdurre alcuni cambiamenti alla preesistente pronuncia ecclesiastica, cambiamenti che vanno contro l’evoluzione “naturale” del latino medievale: G e C velari, conservazione dei dittonghi AE e OE in opposizione alla loro riduzione a /e/, ecc. Se l’intenzione è quella di essere fedeli al latino di Cicerone, mi chiedo perché coloro che sostengono la restituta non facciano uno sforzo di coerenza e introducano l’aspirazione della H, la pronuncia effettiva delle consonanti geminate, il numero di vocali, ecc. Non vedo come la restituta “articifical” debba essere superiore a quella ecclesiastica.
Annuntio vobis gaudium magnum traduzione
Da “Extra omnes” (“tutti fuori”) a “Habemus Papam” (“abbiamo un papa”), il conclave per eleggere il successore di Benedetto XVI si sta svolgendo tra un rito in latino: “Ordo rituum conclavis”.
In processione reciteranno le litanie dei santi e le invocazioni a Cristo in latino. Dopo le litanie e quando tutti avranno preso posto, si canterà il “Veni Creator Spiritus”, un inno di invocazione allo Spirito Santo, sempre in latino.
I cardinali faranno poi il giuramento “De iure iurando”. Tutti, allo stesso tempo, pronunceranno la lunga formula con la quale giurano di osservare la Costituzione Apostolica “Universi Dominici Gregis” sull’elezione del papa e di difendere al massimo i diritti spirituali e temporali, nonché la libertà della Santa Sede.
C’è un papa e deve essere annunciato al mondo in modo solenne. L'”Ordo Rituum conclavis” stabilisce il rito: “De sollemni nuntio electi romani pontificis atque de eius prima benedictine “Urbi et orbi”.
Habemus Papam’: il cardinale Bergoglio è il nuovo papa
Questo conclave potrebbe non durare a lungo. In questa occasione, i cardinali elettori potranno anticipare il Conclave secondo le nuove disposizioni del Motu proprio di Benedetto XVI. “Lascio al Collegio Cardinalizio la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave se sono presenti tutti i cardinali elettori, così come la possibilità di ritardarlo se ci sono gravi motivi”.
Per ordine del Beato Giovanni Paolo II, l’edificio chiamato “Domus Sanctae Marthae” fu costruito all’interno della Città del Vaticano. È un luogo adatto dove possono essere isolati e dove non potranno avere conversazioni telefoniche o corrispondenza con il mondo esterno, e nemmeno guardare la televisione.