Verbi da coniugare in latino
Elenco di verbi latini
Con le prime tre forme di ogni verbo troviamo il suo soggetto al presente, che servirà per formare tutti i tempi presenti della voce attiva e passiva di quel verbo; per trovare il soggetto prendiamo tutti gli elementi comuni a due delle prime tre (o tutte e tre) forme dell’enunciato. (vedere gli esempi nella tabella qui sopra)
* Una i breve prima di -r si apre in -e, per esempio: faci-o, faci-s, face-re. Questo ci permette di riconoscere i verbi della quarta coniugazione, in cui la i rimane come -i prima di una -r, dai verbi della coniugazione mista, in cui, sebbene il soggetto al presente finisca anche in -i, questa vocale si trasforma (si apre) in -e prima di una -r.
L’enunciato completo di un verbo latino consiste in cinque forme corrispondenti a: 1a persona singolare presente indicativo – 2a persona singolare presente indicativo – presente infinito – 1a persona singolare passato perfetto indicativo – supino (forma non personale). La forma del verbo amar sarebbe: AMO-AMAS-AMARE-AMAVI-AMATUM. Dalle prime tre forme troviamo il soggetto presente AMA-, dalla quarta forma troviamo il soggetto perfetto AMAV- e dalla quinta forma troviamo il soggetto supino AMAT-. Vedrete che abbiamo eliminato il soggetto presente togliendo le desinenze -O, -S e -RE. La forma perfetta togliendo la desinenza -I e la forma supina togliendo la desinenza -UM.
Verbi frasali latini
Sei tempi: tre si formano sul soggetto del presente (presente, passato imperfetto e futuro imperfetto) e gli altri tre sul soggetto del perfetto (passato perfetto, passato perfetto e futuro perfetto).
Qui troverete solo tabelle di esempio. Per vedere la spiegazione di ogni tempo verbale basta cliccare sul tempo che vuoi vedere. Il link vi porterà ai post che sono stati dedicati ad ogni tempo verbale.
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Coniugare i verbi latini
Nota importante: i verbi di prima coniugazione non possono essere identificati dalla prima forma della frase, poiché la finale -a del soggetto al presente si è contratta con la finale di prima persona -o:
Quindi, per essere sicuri di quale coniugazione si tratti, è necessario conoscere il soggetto al presente, anche se spesso sarà sufficiente guardare l’infinito. In ogni coniugazione, l’infinito ha le seguenti terminazioni:
Il cosiddetto sistema perfetto consiste in tre tempi nell’umore indicativo: past perfect, past perfect e future perfect. Tutti e tre sono formati dal soggetto perfetto, che, come sapete, è rappresentato nella terza forma del verbo. Per identificarlo, basta togliere la -i finale da quella forma.
In latino, invece, i tempi formati sul soggetto del presente (presente, preterito imperfetto e futuro imperfetto) non costruiscono il passivo per mezzo del verbo ausiliare ser, ma sostituiscono le desinenze attive con quelle passive. Queste desinenze sono le seguenti:
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L’alfabeto latino classico è composto da 23 lettere. In origine erano solo ventuno, ma nel I-II secolo a.C. furono introdotte due nuove lettere: Y (y) e Z (z), per la trascrizione di parole greche contenenti rispettivamente la vocale ípsilon e la consonante dseta. Altri tentativi di introdurre nuove lettere, come quella dell’imperatore Claudio nella prima metà del I secolo d.C., non ebbero successo a causa della loro natura esclusivamente scolastica. A partire dal Rinascimento, gli editori di testi latini cominciarono a usare le grafie J (j) e V (v) come segni convenzionali per distinguere gli allofoni consonantici [j, w] di I e V dai corrispondenti allofoni vocalici [i, u].
La quantità è una caratteristica fonologica che distingue vocali, dittonghi e sillabe in molte lingue indoeuropee. La quantità di vocali è una caratteristica soprasegmentale che influenza la durata della pronuncia delle vocali. Il latino distingueva solo due tipi di quantità o durata: le vocali di durata maggiore sono chiamate lunghe e quelle di durata minore sono chiamate brevi. Modernamente, la quantità di una vocale è segnata esplicitamente dai seguenti segni: