Quando si usano le frasi nominali
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Esempi di frasi sostantive
La frase sostantivata si riferisce a qualsiasi elemento della frase che include un NOUN e componenti grammaticali correlati, come il determinatore e/o l’aggettivo. Soggetto: Le verdure verdi apportano molte vitamine. Oggetto diretto: preparo le verdure verdi per la cena.
Potresti sostituire Joan con un gruppo di parole (una frase) e dire: “Ho incontrato tua sorella. (Tua sorella è una frase (un gruppo di parole senza un verbo finito) e funziona come un sostantivo nella frase. Quindi la chiamiamo frase sostantivata.
Gli antonimi sono quelle parole il cui significato è opposto l’uno all’altro. Per esempio: luce – buio. Le parole antonimiche possono essere sostantivi (inizio – fine), aggettivi (pulito – sporco), verbi (comprare – vendere) o avverbi (veloce – lento).
Una variabile nominale è un tipo di variabile statistica qualitativa che esprime per nome una qualità che non è necessariamente ordinabile. Per esempio, dire che John ha gli occhi verdi è il caso di una variabile nominale.
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In questo articolo si sostiene che gli aggettivi espressi in una frase sostantiva orientata al tempo hanno una funzione predicativa. Le costruzioni in esame sono del tipo: hanno rifiutato di essere spostate mercoledì. La descrizione di queste frasi sostantive si basa sul fatto che semanticamente la frase sostantiva temporale è un predicato evenemenziale e sintatticamente questa unità grammaticale può essere richiesta o meno dal verbo. Il contributo di questo articolo si concentra, da un lato, sull’identificazione di un argomento sintattico e sulla caratterizzazione sintattica e semantica di un aggettivo; e dall’altro, sulla giustificazione del carattere predicativo degli aggettivi. Il modo in cui i verbi e gli aggettivi saturano i loro argomenti non è della stessa natura sintattica, ma di natura semantica. I dati utilizzati per illustrare questo fatto del linguaggio sono stati presi da diverse fonti.
In questo lavoro si afferma che gli aggettivi espressi in una frase nominale orientata al tempo hanno una funzione predicativa. Le costruzioni in studio sono del tipo: hanno rifiutato di essere spostate mercoledì. La descrizione di queste frasi nominali si basa sul fatto che semanticamente la frase nominale temporale è un predicato eventivo e sintatticamente questa unità grammaticale può non essere richiesta dal verbo. Il contributo di questo lavoro si concentra, da un lato, sull’identificazione di un ragionamento sintattico e sulla caratterizzazione sintattica e semantica di un aggettivo; e dall’altro, sulla giustificazione del carattere predicativo degli aggettivi. Il modo in cui i verbi e gli aggettivi saturano il loro ragionamento non è della stessa natura sintattica, ma semantica. I dati per illustrare questo fatto linguistico sono stati presi da diverse risorse.
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La funzione degli aggettivi è quella di specificare un sostantivo O di fare un contrasto tra sostantivi simili – è quella di “limitare il riferimento del sostantivo”. Man mano che il riferimento è limitato, diventa più chiaro per l’ascoltatore.
Se il riferimento al nome è già condiviso tra gli interlocutori (i parlanti sanno già di cosa o di chi stanno parlando), non c’è bisogno di mettere l’aggettivo dopo il nome per limitare il possibile riferimento. D’altra parte, può essere posto prima del nome per descrivere qualche qualità del referente/nome già nota.
NOTA: Quando un sostantivo viene identificato (a volte intrinsecamente) dalla caratteristica espressa dall’aggettivo, e questo sostantivo non è in contrasto con altri sostantivi simili, l’aggettivo può essere messo PRIMA del sostantivo.
Per esempio “acqua” è un sostantivo femminile, ma quando viene espresso con l’articolo definito “il”, ne risulta un conflitto fonetico. Pertanto, “el” è usato per evitare il conflitto fonetico tra la “-a” dell’articolo e la “a-” forte del sostantivo.
Esempi di frasi sostantive con riferimento spaziale
Una clausola sostantiva è un tipo di clausola subordinata (con un verbo coniugato) che ha la stessa funzione di un nome: è il soggetto o l’oggetto di una frase principale o madre. Per esempio, nella frase: “Abbiamo capito la lezione”, il sostantivo lezione è l’oggetto del verbo capire. Se diciamo “Abbiamo capito che tu vivi qui”, tu vivi qui è una clausola sostantivata (funziona come un nome, l’oggetto del verbo capire). Altri esempi:
Una clausola sostantiva è un tipo di clausola dipendente (incluso soggetto + verbo) che ha la stessa funzione di un nome: essere il soggetto o l’oggetto di una frase principale o di una matrice. Per esempio, nella frase “Abbiamo capito la lezione”, il sostantivo lezione è l’oggetto del verbo capire. Se diciamo “Abbiamo capito che tu vivi qui”, tu vivi qui è una clausola sostantivata (serve come sostantivo, oggetto del verbo capire). Altri esempi:
Il congiuntivo si usa nelle clausole sostantive quando la matrice esprime dubbio (incredulità), influenza (un comando indiretto, richieste, desideri su qualcosa o qualcuno), rifiuto (negazione di qualcosa) o emozione (reazione soggettiva) [DIRÉ]: