Quali sono le caratteristiche dellarchitettura neoclassica
Contenuto
Perché è nata l’architettura neoclassica
Il movimento neoclassico ebbe origine in Francia, dove era chiamato semplicemente classicismo. Da lì si diffuse nel resto d’Europa e in America, di pari passo con l’espansione dell’Illuminismo, la chiave filosofica del movimento neoclassico in tutte le sue manifestazioni.
Verso la fine del XVII secolo e la prima metà del XVIII secolo, l’arte barocca dominò in Europa. In Francia, in particolare, il Rococò dominava la corte. Ispirati dai valori dell’Illuminismo, i detrattori di tali stili emersero presto, considerandoli eccessivi, confusi e sovraccarichi, e mettendoli in relazione rispettivamente con il fanatismo religioso e la corruzione aristocratica.
È in questo contesto che nasce il Neoclassicismo, un movimento artistico confessionale, cioè con un programma proprio, che reagisce contro la tradizione artistica precedente, proclamando una “rivoluzione” estetica e filosofica. In cosa consisteva questo cambiamento voluto?
Caratteristiche generali del neoclassicismoAnche se in superficie l’arte neoclassica trasmette una certa freddezza, in realtà era destinata ad essere veramente rivoluzionaria nel suo intento – almeno nella sua prima fase. Gli artisti desideravano sinceramente partecipare alla nascita di una cultura basata sulla ragione, la moralità e il progresso. Perciò si sono prefissati di seguire una serie di caratteristiche e valori. Vediamo.
Storia dell’architettura neoclassica
L’Illuminismo sosteneva che l’infelicità dell’uomo era dovuta all’ignoranza e all’irrazionalità e quindi la via della felicità era portare la luce della ragione attraverso l’educazione. Sebbene le prime Accademie per lo studio delle arti fossero sorte in Italia già nel XVI secolo, quelle fondate nel XVIII secolo erano già illuminate e servirono come trasmettitori di idee contrarie al barocco e a favore del neoclassicismo e dei vari trattati classici e rinascimentali sulle Tre Nobili Arti, così come di quelle opere di natura tecnica e scientifica che razionalizzavano la loro pratica ed esecuzione. In quel periodo, l’arte cominciò a subire le conseguenze di una critica libera, basata su principi etici. L’architettura potrebbe essere analizzata come un ramo dell’arte sociale e morale e l’Enciclopedia le attribuisce la capacità di influenzare i pensieri e i costumi degli uomini. Così ci fu una proliferazione di costruzioni che miglioravano la vita umana, come ospedali, biblioteche, musei, teatri, parchi, ecc.
Ninfe e satiri
L’architettura neoclassica si distingue per essere basata sulle forme e l’architettura usate dai romani e dai greci, così come per eliminare tutte le misure fatte con il corpo e usare un nuovo sistema metrico adottato in Francia, che ebbe un grande impatto nel favorire la monumentalità di questo tipo di architettura.
Tra le caratteristiche dell’architettura neoclassica possiamo anche sottolineare il fatto che utilizza simboli e motivi riscoperti negli edifici di Pompei ed Ercolano. Sotto la Rivoluzione Francese e poi Napoleone Bonaparte, vari edifici romanici cominciarono ad essere costruiti in Francia e nel resto dell’Europa e dell’America, specialmente nelle capitali.
L’architettura neoclassica è nata nel XVIII secolo come reazione al barocco. Questa architettura si prolungò durante il XIX secolo e uno dei fattori più influenti in questo stile architettonico fu la rivoluzione industriale, che ebbe un grande impatto sulla modifica dello stile di vita in quel periodo, influenzando un gran numero di progressi tecnici e scientifici, in modo che si potessero produrre nuovi materiali da costruzione e nuove forme di progettazione, che si diffusero nel resto d’Europa, anche se la transizione tra barocco e neoclassico fu progressiva e richiese molto tempo.
Chiesa della Madeleine
La sua espansione europea era dovuta al fatto che i grandi artisti consideravano quasi obbligatorio viaggiare in Grecia, anche se era dominata dai turchi ottomani, e più spesso in Italia, la culla dell’antico impero romano.
“L’arte neoclassica voleva essere un’arte moderna, profondamente impegnata nei problemi del suo tempo. (…) Gli architetti neoclassici sanno che un nuovo ordine sociale richiede un nuovo ordine della città, e tutti i loro progetti fanno parte di un piano di riforma urbana. La nuova città deve avere i suoi monumenti, come la vecchia, ma l’architetto deve anche preoccuparsi dello sviluppo sociale e funzionale. Furono costruite chiese come templi classici, ma anche scuole, ospedali, mercati, dogane, porti, caserme, prigioni, magazzini, ponti, strade e piazze.
In questo processo tecnico-pratico di adattamento, il tocco individuale, l’arbitrarietà geniale della prima scoperta, è forzatamente eliminato, ma in compenso l’opera acquista un interesse diretto per la comunità e compie il compito di educazione civica che l’estetica illuminista assegnava all’arte, invece della sua precedente funzione religiosa e didattica. Era un sacrificio che l’etica del tempo considerava necessario; una società libera e ordinata non può essere fondata senza limitare la volontà dell’individuo, anche se è quella di un genio. L’artista non aspira più al privilegio del genio, ma al rigore del teorico; non dà al mondo scoperte mirabili ma progetti realizzabili. (…)