Quali sono i punti coccio del mulino bianco
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Codici tariffari repubblica dominicana
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D
perché ognuno vi aggiungeva e toglieva ciò che riteneva meglio a suo piacimento. Essendo la questione in questo stato deplorevole, i Superiori di questa Provincia Ilocanica riflettono su di essa, e
Tuttavia, oggi non si usa, sia perché gli indigeni si sono adattati ai nostri caratteri, sia perché i superiori l’hanno totalmente proibito, con ottime ragioni;’ e questo è quello che ci succede con la lingua romanza.
e ci succede con il romanticismo lasciatoci dai romani. La ragione per cui sto trattando questo argomento è il grande bisogno che vedo nei ministri di imparare questa lingua ilocano,
E -f~in, quando questo non è raggiunto, almeno mi rimane il coseo eqelscuriosos me stimare molto, per avere questo ricordo di Ia antigueodad ilocana. Ma devo avvertirvi che questo non significa considerarmi più abile nella suddetta lingua dei nostri venerabili predecessori; e così quello che faccio, se
Non sono in grado di studiarlo”, e nemmeno di capirlo, che dia la colpa alla sua pigrizia, alla sua maleducazione, e non dia un giudizio così negativo su una figlia legittima della nobile lingua malese.
Arancel de aduanas republica dominicana
1In occasione del colloquio organizzato a Bordeaux nel 19991 ho avuto l’opportunità di presentare un breve studio relativo a un manoscritto conservato nell’Archivio del Comune di Valencia. Si tratta di un testo scritto dalle note di uno studente della classe di retorica di Juan Lorenzo Palmireno nel 1576:
Alphabetum rerum Heroicarum i quo sunt emblemata, et Ieroglifica Hieronymi Rubelli Aquilini, Pauli Jovis, Guillemi Paradinis et Pieri Balearii collectum a Palmireno Summo Oratore in gratiam studiosis Primæ Classis, Anno 1576. Signora.
Fol. 21 : Ratio ac methodus breuissima conscribendi epistolas latine aut hispanice de sententia M. Tuli et eorum qui nostro seculo in Caroli quinti aula florentes hispanas epistolas acute et prudenter scriptas relinquerunt.
Fol. 88 : Delicie (inizia un vero e proprio guazzabuglio di apoftegmi, precisazioni filologiche, proverbi in latino, italiano, spagnolo e catalano, domande su curiosità naturali, emblemi e poesia galante).
16Dal punto di vista filologico, la presenza del seseo21 e dei diminutivi in “ico22 ” nei due manoscritti si riferisce alla pronuncia di un aragonese in una zona di lingua catalana, quella di Palmireno stesso o di un discepolo cresciuto nella stessa regione. Per quanto riguarda le fluttuazioni delle vocali, esse riflettono lo stato della lingua alla fine del XVI secolo.
C
Inizierò facendo una confessione: qualche giorno fa sono andato per la prima volta a MALBA. Per una ragazza di Lettere, e in generale, per qualcuno impegnato nell’Arte, fare una tale confessione, immagino, deve essere qualcosa come la parresia per i greci, cioè, non solo mettere in parole una verità su se stessi, ma anche, nel farlo, mettere in gioco, o mettere in pericolo e di conseguenza rischiare, qualcosa dell’ordine della propria soggettività.
Sì, lo confesso (Papa Foucault mi direbbe dopo aver letto queste righe in cui prima scrivo parresia e poi confessione: che bambino, non era che avevi letto L’ermeneutica del soggetto… le conchiglie, le conchiglie delle lettere sono incorreggibili!) L’altro giorno sono andato per la prima volta al MALBA alla presentazione del nuovo romanzo di Charly Gamerro La aventura de los bustos de Eva.
Una volta lì -come direbbe zia Marta-, mentre aspettavo alla porta dell’auditorium che si aprissero per farmi entrare, ho acceso una Gitanes. Poi un ragazzo della sicurezza dai capelli scuri è venuto da me e molto gentilmente mi ha informato che il posto era per non fumatori. Io – come è problematico per una ragazza di Lettere scrivermi, perché questo la porta inevitabilmente a porsi una domanda centrale: cos’è un autore, o esiste un autore – gli chiesi dove si poteva fumare e lui mi rispose che era in strada. Sospirai stancamente, perché la stupidità umana non ha limiti, né nelle regioni dell'”altro” né in quelle dell'”io”, feci una lunga tirata al Gitanes, lo guardai, con tracce di disgusto, pietà, senza odio, dal profondo dei miei begli occhi chiari e gli gettai il fumo in faccia. Poi ho gettato la sigaretta sul pavimento e l’ho schiacciata.