Qual e lo schema della narrazione
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Il modello di storia
Per i romanzi, i romanzi brevi e i racconti, vedrete il tipico schema a tre o cinque parti di una storia. Questo è conosciuto come un diagramma della trama. È la base per molte altre strutture ed è la più usata. Può anche essere applicato ad altre forme di media, come film e programmi televisivi.
Un diagramma simile può essere usato per capire i modelli di drammi o giochi. Questo è noto come la struttura a cinque atti. Ha anche cinque parti, ogni atto corrisponde a una parte del diagramma narrativo. Shakespeare era famoso per aver strutturato i suoi drammi in cinque atti: l’atto I è l’introduzione, l’atto II è l’azione che sale, l’atto III il climax, l’atto IV l’azione che scende e l’atto V la risoluzione o l’epilogo. Questo schema ha molto successo ed è stato usato da molti drammaturghi.
Qui a Storyboard That, abbiamo raccolto articoli e storyboard creati sulle diverse strutture della letteratura: la struttura in cinque atti, i tipi di drammi di Shakespeare, il diagramma della trama e il viaggio dell’eroe.
Riassunto del modello narrativo
Questo articolo analizza un Nursing Narrative, derivato da un’intervista a domicilio con il caregiver di una persona con diabete mellito di tipo II e amputazione degli arti inferiori. Sono stati identificati elementi della conoscenza infermieristica come la visione del mondo infermieristico. Sulla base della Narrative, sono stati analizzati i seguenti modelli di conoscenza: personale, empirica, etica, estetica, socio-politica ed emancipatoria. La Teoria della Cura di Kristen Swanson con i suoi cinque processi ha facilitato la comprensione del significato della situazione del caregiver, promuovendo un atteggiamento di speranza, condividendo l’esperienza, guidando le azioni di cura e permettendo al caregiver di intraprendere il viaggio attraverso l’esperienza vissuta a modo suo.
L’analisi della Narrative ha evidenziato l’importanza dell’epistemologia e dell’ontologia alla base dell’assistenza professionale e la sua utilità nella prassi professionale e nella formazione infermieristica.
Infermiera, specialista in cura critica ed epidemiologia pediatrica, Master in Infermieristica (c). Professore assistente del programma di infermieristica, Facoltà di Scienze della Salute, Università di Tolima. Ibagué, Colombia.
Pattern abelardo castillo caratteristiche del carattere
La narratologia è la disciplina semiotica che si occupa dello studio strutturale delle narrazioni, così come della loro comunicazione e ricezione.[1] Sebbene abbia una lunga tradizione, i maggiori progressi nel campo della narratologia sono dovuti allo strutturalismo, che ha suddiviso e classificato le caratteristiche principali di tutte le narrazioni. Dagli anni 80, la narratologia è uno degli strumenti più forti per l’analisi delle narrazioni.
La narratologia è una grammatica della letteratura derivata dalla semiotica, che studia l’analisi strutturale della narrazione, cioè lo studio degli elementi del testo narrativo e di come le relazioni tra essi generano significato. La narratologia si basa sull’idea che il racconto non debba essere isolato dalla struttura, anche se la struttura ha un significato autonomo e funziona in modo indipendente, perché la finalità estetica si sviluppa nel messaggio.[2] La narratologia si basa sull’idea che ci sono alcuni elementi del racconto che non sono isolati dalla struttura, anche se la struttura ha un significato autonomo e funziona in modo indipendente.
Per l’idea che ci sono certe strutture universali adattabili a specifici testi narrativi, si può dire che gli antecedenti della narratologia sono stati cementati da Vladimir Propp con il suo libro Morfologia del racconto, e dall’analisi strutturale dei miti di Claude Lévi-Strauss. Propp descrive i racconti popolari secondo le loro parti costitutive e le relazioni di queste con il tutto e tra di loro;[4] divide il racconto in sette “sfere d’azione” e trentuno elementi o “funzioni”. D’altra parte, Lévi-Strauss propone che i miti possono essere ridotti a singole unità chiamate miti, che acquistano significato quando si combinano tra loro; è questo insieme di relazioni che definisce il mito, non le particolarità della narrazione. La storia, in queste due concezioni, è vista come una ripetizione di eventi basata su un sistema[5].
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Lo scopo di questo articolo è quello di offrire, da una prospettiva simbolico-culturale epistemologicamente sostenuta nel costruzionismo sociale, un’analisi storica e concettuale dell’approccio narrativo in psicologia socioculturale, e le sue implicazioni teoriche e metodologiche all’interno degli studi di genere, volte a rendere conto delle nostre costruzioni narrative di genere in termini di processi di significazione e risignificazione. A questo scopo, l’articolo è diviso in due parti: La prima parte presenta la narrazione come uno strumento teorico e metodologico all’interno della ricerca psicologica socio-culturale, basata sul socio-costruzionismo e che si occupa dei processi di costruzione del significato. La seconda parte affronta alcune delle implicazioni concettuali dell’approccio narrativo negli studi di genere, evidenziando il ruolo giocato dai processi narrativi, il loro studio e la loro comprensione per la costruzione di altri mondi possibili in cui la parità di genere tra gli esseri umani abbia pienamente senso.