Perche umiliare una persona
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Non essere umiliato
Le persone che soffrono di bullismo al lavoro, a scuola o di cyberbullismo probabilmente proveranno l’umiliazione, una delle emozioni negative per le quali c’è meno ricerca in psicologia. Uno studio della Universidad Nacional de Educación a Distancia descrive le basi cognitive di questa emozione per aiutare a identificarla e prevenirla.
Fernández, S., Saguy, T., Halperin, E. (2024). “Il paradosso dell’umiliazione: l’accettazione di un’ingiusta svalutazione del sé”. Bollettino di personalità e psicologia sociale.DOI:10.1177/0146167215586195
Pochi sanno come definire l’attenzione, eppure tutti vogliono impossessarsene. Charo Rueda, professore di psicologia all’Università di Granada, dice che questa capacità cognitiva è diventata uno dei prodotti più ricercati sul mercato e che la lotta per catturarla provoca la dispersione mentale verso soggetti che non vengono né vanno con noi.
Tipi di umiliazione
Il male morale è definito come un insieme di azioni intenzionali attraverso le quali la dignità umana è ferita e si spiega quindi con la negazione dei diritti. Tuttavia, il male morale non è solo una negazione dei diritti, ma anche un’esperienza che comporta, tra le sue strategie, l’umiliazione: l’umiliazione può essere intesa come un’esperienza complessa che coinvolge anche il corpo. Questo articolo sostiene che l’umiliazione, come pratica sociale, è una forma socialmente tollerata di male morale che incita alla disumanizzazione degli altri, producendo sofferenza morale. Solleva anche la necessità di pensare alla dignità a partire dal corpo e di considerare la sofferenza come un criterio indispensabile per resistere alle pratiche disumanizzanti.
Il male morale è un insieme di azioni intenzionali per mezzo delle quali viene lesa la dignità umana e, pertanto, si spiega con la negazione dei diritti. Tuttavia, il male morale non suppone solo la negazione dei diritti, ma anche un’esperienza che comporta, tra le altre strategie, l’umiliazione. Quest’ultima può essere intesa come un’esperienza complessa che coinvolge anche il corpo. Questo articolo sostiene che l’umiliazione, come pratica sociale, è una forma socialmente tollerata di male morale che incita alla disumanizzazione degli altri, causando sofferenza morale. Questo articolo solleva anche la necessità di affrontare la dignità dalla prospettiva del corpo e di considerare la sofferenza come un criterio fondamentale per resistere alle pratiche disumanizzanti.
Perché mi piace umiliare le persone
La dignità è una qualità umana, ci muove e ci fa sentire che stiamo su un terreno solido. È una sensazione di autostima, qualcosa di personale e non trasferibile. D’altra parte, quando qualcuno ci umilia, sentiamo che ci sminuisce, e peggio, che ci denigra come persona. Quando la nostra dignità viene attaccata, possiamo sentire che perdiamo quel valore personale, la nostra autostima diminuisce e le nostre insicurezze aumentano. Per evitare che tutto questo accada, in questo articolo di Psicologia-Online, vogliamo aiutarvi a sapere cosa fare quando calpestano la vostra dignità.
Il primo passo è sapere cos’è la dignità, una volta individuata possiamo vedere se la stanno attaccando. Possiamo definire la dignità come una caratteristica personale che attribuisce un valore alla nostra esistenza; la dignità ha a che fare con il riconoscimento sociale, l’autostima, il rispetto e l’immagine di sé. Avere dignità significa sapere con certezza qual è il nostro valore nel mondo e non avere paura di perderlo. Ci sono persone che, per invidia, rabbia o per un complesso d’inferiorità, tendono a calpestare la dignità degli altri, facendoci sentire male con noi stessi. Ecco alcune domande per aiutarti a scoprire se qualcuno sta cercando di calpestare la tua dignità. Se abbiamo risposto “sì” a più di una di queste domande, dovremmo stare attenti – probabilmente siamo a rischio di avere la nostra dignità calpestata.
Persone che umiliano i loro partner
-Mahatma Gandhi -L’umiliazione attiva le aree cerebrali legate al doloreL’Università di Amsterdam ha condotto uno studio su 46 volontari per confrontare le loro reazioni a diversi stati emotivi. I ricercatori hanno analizzato le onde cerebrali dei partecipanti mentre guardavano insulti e complimenti su uno schermo, e hanno anche raccontato loro storie in cui dovevano mettersi nei panni del protagonista. In questo modo, sarebbero in grado di collegare la loro emozione mettendosi nei panni del protagonista. I ricercatori hanno scoperto che la sensazione di umiliazione ha causato un’attività cerebrale molto più rapida e intensa della gioia, più negativa della rabbia, e che sono state attivate anche aree legate al dolore.