Perche candelabro ebraico ha sette braccia
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La differenza tra una menorah a sette bracci e una a nove bracci
Realizzato in oro massiccio martellato, il candelabro doveva avere sette rami, alla fine dei quali si apre un calice a forma di fiore di mandorlo. L’olio d’oliva consacrato, che serviva come combustibile, sarebbe stato posto lì.
A causa della nobiltà dell’oro, che non si corrode mai, era associato all’eternità e alla divinità. Per questo motivo, a differenza del resto degli oggetti sacri, che erano solo ricoperti d’oro, la Menorah doveva essere fatta d’oro massiccio, come simbolo di luce eterna.
Chiamato Hanukkah, questo candelabro con 9 rami, uno centrale ausiliario e 4 su ogni lato, è usato in tutto il mondo nella festa delle luci. Simboleggia gli 8 giorni dopo la conquista del Tempio di Salomone durante i quali la luce sacra durò con pochissimo olio – un miracolo!
Candelabro a 7 bracci: significato
La menorah è uno degli oggetti più importanti del giudaismo usati nel culto. Insieme al tabernacolo e all’Arca dell’Alleanza, è uno dei più antichi simboli di Israele. Risale al tempo immediatamente successivo alla partenza dall’Egitto, quando le dodici tribù sotto Mosè si accamparono ai piedi del monte Sinai per ricevere i dieci comandamenti. Era usato nella liturgia quotidiana.
Varie interpretazioni sono state date al candelabro a sette bracci. Potrebbe simboleggiare il roveto ardente percepito da Mosè mentre curava le pecore di suo suocero sul monte Horeb. Isaia, da solo, in una profezia descrive i rami del paralume come i sette Spiriti di Dio.
Significato spirituale della Menorah
Anche tra gli ebrei, la luce era importante, come dimostra l’importanza attribuita dagli ebrei alla Menorah. La parola Menorah deriva dalla stessa radice di o, che significa luce, e indica il candelabro a sette bracci, il simbolo della religione ebraica. In realtà, la Menorah originale era più precisamente una lampada a olio e non un candelabro, ma la differenza è sottile in questo caso e, oggi, i candelabri a sette bracci sono anche chiamati Menorah.
La Menorah era una struttura a sette bracci su cui bruciavano le lampade ad olio, che è descritta in modo molto dettagliato anche per quanto riguarda la forma, le misure e il materiale con cui doveva essere costruita nella Torah, nel libro dell’Esodo. Infatti, quando Dio apparve a Mosè, gli comandò, tra le altre cose, di creare un oggetto particolare, destinato a diventare il simbolo della religione ebraica: “Fai un lucerniere d’oro puro martellato con un martello. La sua base, il suo stelo e le sue coppe, calici e fiori, formeranno un unico pezzo. (Esodo 25:31)
Candelabro ebraico significato
Secondo la Bibbia, la menorah era collocata nel Tabernacolo e più tardi nel Tempio di Gerusalemme. 7] Lì, davanti al Santo dei Santi, c’era un lucerniere d’oro purissimo, battuto con un martello, che aveva sette rami, su ognuno dei quali ardeva una lampada.
La menorah è talvolta confusa con la chanukiah, un candelabro a nove bracci usato nella festa delle luminarie (Hanukkah); tuttavia, il numero di rami, la funzione e l’origine sono molto diversi.[10] In molte raffigurazioni, i rami della menorah sono stati usati nello stesso modo della chanukiah, che è un candelabro a nove bracci usato nella festa delle luminarie.
In numerose rappresentazioni, i bracci della menorah sono di forma semicircolare, ma Rashi e Maimonide li interpretarono come rettilinei[14] e, in effetti, anche prima di tali interpretazioni, candelabri rettilinei a sette bracci erano raffigurati sia in un rilievo scolpito nella pietra a Tamra (Israele) che nei dipinti della sinagoga di Dura Europos (Siria). [15] Considerando la descrizione altamente botanica della menorah nella Bibbia, vale la pena ricordare che nel Levante mediterraneo (Vicino Oriente) esiste una pianta chiamata Moriya (Salvia palaestina), con una configurazione rettilinea e calici tutti analoghi a quelli della menorah, quindi si sospetta che questa pianta possa essere stata la fonte visiva di ispirazione per la sua configurazione. 16]