In che regione si trova il monte cervino
Alpi
Dopo una quindicina di tentativi di scalare il versante italiano attraverso la cresta Leone e la cresta Hornly svizzera, il 14 luglio 1865, Whymper, Hudson, Douglas e Hadow, con le guide Croz e i due Taugwalders, furono i primi uomini a mettere piede sulla cima del Cervino.
Tre giorni dopo, fu la volta degli italiani J.A. Carrel (detto “il Bersagliere”) e J.B. Bich, che raggiunsero la vetta attraverso la cresta Leone: un percorso difficile che poterono risolvere solo grazie ad Aimé Gorret (poi noto come “l’Ours de la Montagne”), che faceva parte della spedizione, insieme a Jean-Augustin Meynet.
Nel 1879, A.F. Mummery, insieme alle guide A. Burghener, J. Petrus e A. Gentinetta, raggiunse la cima del Cervino dalla cresta Zmutt, che è la via naturale, cioè la via più facile senza i mezzi artificiali che esistono oggi sulle creste Hornly e Leone.
E infine, l’11 settembre 1985, Marco Barmasse, in 15 ore, fece in solitaria le quattro cime del Cervino: salita da Furggen, discesa da Hornly, salita da Zmutt e discesa da Leone.
Significato del Cervino
L’esploratore e geologo svizzero Horace-Bénédict de Saussure, ispirato dalla vista del Cervino, anticipò le moderne teorie della geologia: Quale potenza deve aver impiegato per rompere e spazzare via le parti mancanti di questa piramide; poiché non la vediamo circondata da detriti; si vedono solo altre cime – anch’esse rotte al suolo – i cui lati, ugualmente scalfiti, indicano un’immensa massa di macerie, di cui non si vede traccia nelle vicinanze. Senza dubbio si tratta di quelle macerie che, sotto forma di ciottoli, spalle e sabbia, riempiono le nostre valli e le nostre pianure.
Monte Cervino Svizzera
Che potenza deve aver impiegato per rompere e spazzare via le parti mancanti di questa piramide; perché non la vediamo circondata dai resti dei frammenti; si vedono solo altre cime – anch’esse rotte al suolo – i cui lati, ugualmente lacerati, indicano un’immensa massa di detriti, di cui non si vede traccia nelle vicinanze. Senza dubbio si tratta di quelle macerie che, sotto forma di ciottoli, spalle e sabbia, riempiono le nostre valli e le nostre pianure.[13] Si possono vedere diversi strati di roccia.
Si possono vedere diversi strati di roccia: la parte inferiore è costituita da rocce sedimentarie (giallo); la parte centrale è nefrite della crosta oceanica. Sulla cima stessa (sopra i seracchi) ci sono gneiss del continente africano.
Il Giro del Cervino può essere fatto da escursionisti in circa dieci giorni. Considerato da alcuni come uno dei più bei percorsi delle Alpi, segue molti antichi sentieri che hanno collegato per secoli le valli italiane e svizzere. Il circuito comprende prati alpini, sentieri terrazzati, grandi foreste e attraversamenti di ghiacciai. Collega sei valli che abbracciano tre culture diverse: l’Alto Vallese di lingua tedesca, il Vallese centrale di lingua francese e la Valle d’Aosta di lingua italiana. Sono necessarie buone condizioni fisiche per fare il giro della vetta. Dopo aver raggiunto Zinal attraverso i passi Augstbord e Meiden, l’escursionista attraversa il torrente prima di raggiungere Arolla. Poi il Col Collon deve essere attraversato attraverso la strada per Prarayer e un’altra per Breuil-Cervinia e ritorno a Zermatt attraverso il Theodul. In tutto, sette passi tra i 2800 e i 3300 metri in un terreno relativamente difficile.[19] Il percorso è lungo.
Monte Rosa
Il Matterhorn Museum, situato accanto alla Chiesa Cattolica di Zermatt, è costruito sotto una piramide di vetro che rende omaggio al Cervino e alla sua particolare forma, con l’intenzione di creare il minor impatto ambientale possibile.
Sotto il pavimento si trovano le stanze del museo sotterraneo, la maggior parte delle quali ricreano la Zermatt della metà del XIX secolo e raccontano le sue leggende. La maggior parte dello spazio riporta il visitatore all’epoca d’oro dell’alpinismo, quando avventurieri e aristocratici facevano a gara per conquistare le grandi vette alpine in una corsa per raggiungere luoghi che nessuno aveva mai raggiunto prima.
A metà del 19° secolo, tutte le cime alpine erano state scalate tranne una, il Cervino. Molti esperti dell’epoca la dichiararono inespugnabile, sia dal lato italiano che da quello svizzero.
La prima salita fu realizzata il 14 luglio 1865 dal britannico Edward Whymper e il suo gruppo, una squadra di 7 scalatori, 4 dei quali perirono durante la discesa. Da allora, molti scalatori hanno voluto emulare l’impresa di raggiungere il mitico Cervino.