Frasi su ordinazione sacerdotale
C
Il sacramento dell’Ordine Sacro conferisce l’autorità di esercitare funzioni e ministeri ecclesiastici che riguardano il culto di Dio e la salvezza delle anime. Si divide in tre gradi:
Nella sezione dedicata all’istituzione si mostrerà come la Chiesa cattolica comprende che, come negli altri sacramenti, c’è un’istituzione da parte di Cristo di un nuovo sacerdozio. Nella successiva sezione chiamata “riflessione teologica”, viene data un’ampia panoramica storica delle principali concezioni del sacerdozio cattolico.
In questi due momenti solenni, così come nella venuta dello Spirito Santo a Pentecoste che completò il rafforzamento degli apostoli per la missione che avevano ricevuto, la Chiesa riconosce l’occasione dell’istituzione da parte di Cristo del sacramento dell’Ordine. Come per gli altri sacramenti, non è un’istituzione giuridica ma piuttosto un’intenzione che i discepoli hanno approfondito nel tempo.
La crescita della Chiesa rese necessario chiamare altri ad aiutare nel servizio della tavola, nella predicazione e nella celebrazione dell’Eucaristia. Così nel libro degli Atti degli Apostoli viene narrata l’elezione e poi la missione di sette assistenti (considerati da alcuni come “diaconi” ma il soggetto non è ancora chiaro[1]), e Paolo menziona che è necessario nominare dei presbiteri in ogni luogo in cui si fonda una comunità.
Corte Costituzionale
Offro il Santo Sacrificio dell’Altare in persona Christi, “che significa”, spiega il Papa, “più che ‘in nome’ o anche ‘al posto’ di Cristo”. “In persona”, cioè nell’identificazione specifica, sacramentale con il “Sommo ed Eterno Sacerdote”, che è l’Autore e il Soggetto principale di questo suo proprio Sacrificio, nel quale, in verità, nessuno può essere sostituito”.
Come sono comprensibili quegli “Oh!” degli antichi scrittori spirituali: O venerabilis sanctitudo manum, Oh, come sono venerabili le mani del sacerdote; O felix exercitium, Oh, che gioiosa funzione; Qui creavit me, ipse creavit se mediante me, Chi mi ha creato senza di me, si crea (sull’altare) attraverso di me. Conclusione -materializzata, ma non negata dal rigore teologico-: il prete, post Deum, terrenus Deus, dopo Dio, è “Dio in terra”. (Vedi alla fine: Osservazione)
[Capisci, gentile lettore, la dimensione del nostro problema di gratitudine? Vuoi unire la tua voce alla nostra, per formare tra le tante una grande voce, un canto bello, umile, vibrante, ardente, in lode all’Autore di così grandi meraviglie?]
Certificato del sacerdote
1° Prendere o conservare a scopo sacrilego, o profanare le specie consacrate, di cui si occupa il can. 1367 del Codice di Diritto Canonico e il can. 1442 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali;
4° La concelebrazione del sacrificio eucaristico proibita dal can. 908 del Codice di Diritto Canonico e dal can. 702 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, di cui si occupa il can. 1365 del Codice di Diritto Canonico e il can. 1440 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, con ministri di comunità ecclesiali che non hanno successione apostolica e non riconoscono la dignità sacramentale dell’ordinazione sacerdotale.
1° L’assoluzione di un complice in un peccato contro il sesto comandamento del Decalogo trattato nel can. 1378, § 1 del Codice di Diritto Canonico e nel can. 1457 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali;
4° la sollecitazione a peccare contro il sesto comandamento del Decalogo durante la confessione o in occasione o col pretesto della confessione, di cui trattano il can. 1387 del Codice di Diritto Canonico e il can. 1458 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, se tale sollecitazione è diretta a peccare con il confessore stesso;
Codice di diritto canonico
(b) Nel maggio 1985, ha contratto un matrimonio civile, dal quale sono nati cinque figli. Inoltre, il richiedente l’amparo è un membro attivo del Movimento per il celibato facoltativo (MOCEOP), che è composto da preti ed ex preti cattolici.
La decisione del vescovo di licenziare il richiedente l’amparo è stata fortemente osteggiata dagli insegnanti e dai genitori degli alunni, come si evince dalle notizie di giornale allegate alla domanda.
3. Nei motivi giuridici della domanda di amparo, si invoca contro la sentenza della Divisione Sociale dell’Alta Corte di Giustizia della Regione di Murcia, la violazione del diritto a non subire discriminazioni (art. 14 CE), il diritto alla privacy (art. 18 CE) e la libertà di espressione [art. 20.1 a) CE].
Il canone 805 attribuisce all’Ordinario del luogo il diritto di nominare o approvare gli insegnanti di religione, e gli impone in termini assoluti il dovere di rimuoverli o di esigerne la rimozione se religionis morumve ratio id requirat, cioè “se una ragione o un motivo religioso o morale [lett.: una ragione di religione o di costumi] lo richiede”. Il canone 804.2 specifica ulteriormente in cosa può consistere questa religionis morumve ratio id requirat per l’Ordinario diocesano, quando lo esorta a fare in modo che gli insegnanti della religione cattolica “eccellano in retta dottrina, vitae christianae testimonio atque arte pedagógica sint praestantes”, “nella loro retta dottrina, testimonianza di vita cristiana e attitudine pedagogica”. È quindi chiaro che, quando la dottrina o la vita di un insegnante di religione cattolica non è conforme agli orientamenti che l’Ordinario diocesano apprezza e giudica retti e cristiani, deve essere rimosso, il che nel nostro diritto significa che, secondo l’art. III dell’accordo della Santa Sede, non sarà proposto per l’anno scolastico successivo.