Figure fonetiche o di suono
Contenuto
Esempi di figure letterarie del discorso
SOPRATTUTTO: Il discorso utilizza suoni specifici, chiamati FONI, che sono articolati dalla LINGUA, dalle labbra e da altri organi adiacenti, che formano l’APPARATO DI FONAZIONE (Azevedo, 2023, p. 47).
ATTENZIONE: Non confondete i GRAFEMI con i PHONES! I GRAFEMI sono rappresentazioni ortografiche convenzionali specifiche per ogni lingua. Sono lettere dell’alfabeto che hanno una relazione indiretta (o nessuna) con il FONE/SUONO corrispondente.
La descrizione delle VOWELS tiene conto dell’altezza della lingua (alta, media, bassa) e dello spostamento orizzontale della lingua nella cavità orale (anteriore, centrale, posteriore) [Vedi articolazione interattiva: Vowels].
PRATICA1. Identificazione del tipo di dittonghi e della loro rappresentazione fonetica: quien, pau-ta, ley, can-ción, es-tu-diar, cuo-ta, o-dio, seu-do, muy2. Identificazione di dittonghi vs. iati: antiguo, poeta, limpio, traigo, vía, caos.
CONSONANTI – sono suoni prodotti con un ostacolo totale o parziale, che ostacola il deflusso dell’aria espirata; – corrispondono alla caratteristica [+ consonante] o [+ cons]; – si distinguono nel luogo di articolazione, il modo di articolazione e la vibrazione delle corde vocali.(Azevedo, 2023, p. 59)
Figure grammaticali
Come primo passo, dobbiamo presentare la tabella delle consonanti della variante araba in studio. Il vantaggio di questa procedura iniziale è che ci darà una visione panoramica del sistema consonantico di cui ci occupiamo qui. Nella tabella seguente, presentiamo l’insieme delle consonanti che compongono questo sistema.
Articolatoriamente, le consonanti occlusive sono caratterizzate, rispetto ad altri tipi di suoni, da una chiusura o occlusione degli organi fonatori, seguita da un’improvvisa apertura degli stessi. Infatti, la classificazione dell’articolazione postulata per tutti i suoni intorno alle fasi di intensione, tensione e distensione appare molto chiaramente nei tre momenti coinvolti nella pronuncia delle occlusive: il posizionamento degli organi articolatori e la chiusura della cavità vocale, la tensione di questi organi, che impedisce la fuoriuscita dell’aria e provoca un sovraccarico, e infine il rilassamento di questi organi e l’apertura improvvisa dell’occlusione.
Esempi di figure sonore
Grazie alla fonetica sperimentale, si sa che la maggior parte dei suoni, soprattutto le vocali, sono costituiti da combinazioni di alcune frequenze, le cosiddette formanti, che permettono all’orecchio di riconoscere il suono. L’esistenza delle formanti è legata al fatto che questi suoni sono in realtà onde sonore. Altri suoni come le fricative mancano di formanti e presentano una combinazione di onde aperiodiche in un’ampia banda di frequenze.
È lo studio dei suoni di una lingua da un punto di vista fisiologico; cioè, descrive quali organi orali sono coinvolti nella loro produzione, in quale posizione si trovano, e come queste posizioni variano i diversi percorsi che l’aria può prendere quando lascia la bocca, il naso o la gola, in modo che vengano prodotti suoni diversi. Non si occupa di tutte le attività coinvolte nella produzione di un suono, ma seleziona solo quelle che hanno a che fare con il luogo e il modo di articolazione. I simboli fonetici e le loro definizioni articolatorie sono descrizioni abbreviate di tali attività. I simboli fonetici più utilizzati sono quelli adottati dall’Associazione Fonetica Internazionale nell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA) che sono scritti tra parentesi quadre.
Figure morfosintattiche
Le figure retoriche o letterarie del discorso sono i procedimenti usati dagli scrittori per esprimere il loro messaggio nella scrittura in modo più originale e suggestivo. Tuttavia, le figure e i tropi non si usano solo in letteratura, ma si trovano anche spontaneamente nel linguaggio parlato.
La poesia, soprattutto, ha sfruttato al massimo le figure retoriche per ottenere precisamente l’effetto estetico che si traduce in emozione quando viene letta. È anche perché la poesia è ideale per combinare le parole in modi insoliti per ottenere un effetto di equità sul lettore.
– Quando avevo fame… non avevo cibo… e ora che ho cibo… non ho fame… – Non tutti quelli che sono, non sono tutti quelli che sono – L’umanità deve mettere fine alla guerra o la guerra metterà fine all’umanità – Quando cerco di ricordare non ricordo, ma a volte ricordo senza cercare.
– Ci sono grandi libri nel mondo, e grandi mondi nei libri – Non c’è una via per la pace, la pace è la via – Bisogna sempre intendere ciò che si dice – Non bisogna mai dire ciò che si sente – In questo paese non si legge perché non si scrive… o non si scrive perché non si legge – In questo paese non si legge perché non si scrive… o non si scrive perché non si legge.