Differenza tra iperbato e anastrofe
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Esempi di iperbaton
Hyperbaton. È l’inversione dell’ordine naturale delle parole in una frase. Era molto comune nel XV secolo, nell’estetica barocca del culteranesimo, e il suo scopo era quello di rendere la lingua più nobile, dato che gli scrittori ipercolti imitavano la sintassi latina, con il verbo alla fine della frase.
Questa figura, che cominciò ad essere usata nel XV secolo, con il movimento barocco, aveva diverse funzioni. Tra questi, per denotare una maggiore eleganza rispetto al linguaggio quotidiano, sebbene sia anche efficace quando si cerca di enfatizzare un’idea o una parola all’interno della frase.
Sostantivo maschile, che nel suo significato letterario è: Una figura retorica che consiste nell’alterare l’ordine sintattico delle parole in una frase, che si considera abituale e logico.
Iperbaton, che consiste nel mettere parole e/o frasi in modo tale da creare una frase strutturata diversamente ma con lo stesso significato. È usato per creare intrigo e aggiungere più profondità e interesse alla struttura della frase.
Iperbole
Il termine anastrofe viene dal greco ἀναστροφή “ritorno indietro”, “inversione”. L’anastrofe è una figura retorica che consiste nell’inversione dell’ordine abituale di due o più parole che si susseguono immediatamente, nota anche come inversio in latino.
Nelle lingue classiche, dove l’ordine delle parole è relativamente libero, non è facile determinare la portata dell’anastrofe. Così, gli elementi più frequentemente interessati da questa inversione dell’ordine abituale delle parole sono i marcatori o connettori sintattici o testuali, soprattutto le preposizioni e le congiunzioni. Queste particelle, invece di essere collocate all’inizio del sintagma o della frase, si spostano indietro di uno o due posti.
Particolarmente significativo è il seguente esempio del poeta Catullo in cui il ritardo della congiunzione avversativa sed alla seconda posizione, e la conseguente inversione dell’ordine sintattico, sembra rispondere al desiderio di trasferire al testo stesso lo stato di confusione derivante dall’innamoramento dell’autore:
Differenza tra hiperbaton e anafora
L’alterazione dell’ordine naturale delle parole è un elemento intrinseco della poesia latina e, ugualmente, della poesia gongorina. Ci si può chiedere se l’ordine delle parole di Góngora sia il risultato dell’imitazione del latino o, al contrario, di una complicazione artificiale dell’ordine del castellano che opera dall’interno della propria lingua. Il presente lavoro cataloga i principali tipi di hipérbaton gongorinos e documenta in ogni caso estructuras análogas della poesía latina; al tempo stesso constata che non tutte le estructuras latinas aparecen imitadas. La conclusione è che nell’ordine delle parole gongorino intervengono due fattori: da un lato, il desiderio cosciente di riprodurre le strutture tipiche dei poeti latini, perfettamente spiegabili nel contesto dell’umanesimo latino; dall’altro, il sistema del castellano, che marca alcuni limiti nella selezione di queste.
L’alterazione dell’ordine naturale delle parole è una caratteristica intrinseca della poesia latina, come lo è anche nella poesia di Gongora. La questione è se l’ordine delle parole di Góngora sia il risultato dell’imitazione del latino o, in alternativa, una complicazione artificiosa dell’ordine delle parole all’interno della lingua castigliana stessa. Questo articolo delinea i principali tipi di iperbaton gongoriano e, in ogni caso, documenta strutture analoghe della poesia latina, dimostrando che non tutte le strutture latine sono imitate. Ciò porta alla conclusione che quando si tratta dell’ordine delle parole di Góngora intervengono due fattori: da un lato, il desiderio cosciente di riprodurre quelle strutture comunemente usate dai poeti latini, il che è comprensibile nel contesto dell’umanesimo latino; dall’altro, il sistema castigliano, che pone alcuni limiti al loro uso.
Figure letterarie del discorso
I modi di dire influenzano principalmente la forma delle parole, anche se a volte influenzano anche il significato. Ci sono quattro categorie: figure di metaplasmo, figure di ripetizione, figure di omissione e figure di posizione.
Le figure di pensiero influenzano principalmente il significato delle parole. Si distinguono le seguenti categorie: figure di amplificazione, figure di accumulazione, figure di logica, figure di definizione, figure oblique, figure di dialogo, figure dialettiche (o argomentative) e figure di finzione.
Sebbene l’amplificatio, in latino, non sia tanto un ulteriore sviluppo di un’idea quanto la sua valorizzazione (attraverso un uso speciale dell’intonazione, per esempio), in pratica le figure di amplificazione includono tecniche di allungamento del contenuto di un testo.
Le figure logiche sono procedimenti che si occupano delle relazioni logiche tra le idee all’interno di un testo; in particolare, si considera la relazione di contraddizione o antinomia, per cui la figura logica per eccellenza è l’antitesi. Varianti di questo sono la convivenza, il paradosso e l’ossimoro.