Differenza tra accento acuto e grave
Accento grave
Ogni ypsilon (υ) o rho (ρ) iniziale porta sempre uno spirito grezzo. Quando due rho si incontrano nel mezzo di una parola, il primo può essere scritto con uno spirito morbido e il secondo con uno grezzo. es: Πύῤῥος =Pyrrhus.
Originariamente l’accento greco era tonale e non intensivo. Ciò significa che la sillaba su cui è stato posto l’accento ha subito un aumento di tonalità musicale e non un aumento di intensità nella sua pronuncia. In greco l’accento non indica, come in inglese, l’intensità della voce, ma l’elevazione o la depressione del tono. Questa elevazione o depressione è il cosiddetto accento tonico.
Tutte le parole in greco classico hanno un accento, ad eccezione di alcuni monosillabi e bisillabi che si basano sull’accento della parola che li precede. Ecco perché una parola senza accento è scritta male e perché imparare le regole dell’accentuazione è così importante.
Conoscere la sillaba su cui cade l’accento di intensità e su cui deve essere sottolineato significa conoscere la parola a memoria o cercarla nel dizionario. In greco, quindi, non si studia quando mettere l’accento, né dove metterlo, ma se la sillaba su cui l’accento cade per natura deve essere sottolineata con un accento acuto, grave o circonflesso. Se non conosci la parola a memoria, sarà impossibile conoscere la sillaba sottolineata; se vuoi conoscerla, devi cercarla nel dizionario.
Esempi di accento tonale
Questo articolo presenta i risultati preliminari dell’analisi del fenomeno del tono crescente riscontrato in enunciati con un’ampia focalizzazione prodotti da sei parlanti spagnoli monolingui e sei parlanti nativi di Mapudungun che hanno una padronanza funzionale dello spagnolo, tutti provenienti dalla Región de La Araucanía in Cile. Le frasi intonazionali dei cinque primi minuti di conversazione con parlanti nativi sono state analizzate per descrivere l’altezza delle sillabe nucleari e postnucleari (toni). Questi sono stati poi confrontati con enunciati equivalenti prodotti da parlanti monolingui. I risultati, espressi in notazione fonologica (Sp-ToBI) e in semitoni, mostrano una tendenza a un aumento di tono più elevato nei parlanti delle zone pedemontane della Cordigliera delle Ande rispetto ai parlanti delle zone rurali situate vicino alla capitale della Regione.
Nel campo dell’acquisizione del linguaggio, una delle ipotesi che riguardano la prosodia e l’acquisizione è chiamata Facilitazione Prosodica. Questa ipotesi considera la struttura prosodica come una risorsa fondamentale per scoprire i vari aspetti dell’organizzazione sintattica della lingua madre. Tra i presupposti propone che i parlanti nativi di una lingua percepiscono “spunti” nel discorso fluente (melodia, accento e intonazione, tra gli altri) che permettono di identificare unità sintattiche come frasi e sintagmi nell’enunciato. Così, attraverso la melodia dell’enunciato, un parlante competente di una lingua è in grado di pronunciare un’affermazione, una domanda o un comando ed essere riconosciuto come tale da un altro parlante nativo (Sosa, 1999; Prieto, 2024, tra gli altri).
Qual è l’accento
Il sanscrito vedico è anche classificato come una lingua con un accento tonale. I grammatici dell’epoca distinguevano tre toni che una parola poteva avere: Tono alto (udatta), tono basso (anudatta) e tono calante (svarita).
La lingua svedese distingue due tipi di toni, i cosiddetti accento 1 e accento 2. Ci sono circa trecento coppie di parole omografe in svedese che si differenziano per la pronuncia con accento 1 o accento 2. In generale, l’accento 1 corrisponde a un semplice innalzamento di tono mentre l’accento 2 corrisponde a un innalzamento di tono (combinato con un accento di intensità primaria) seguito da un abbassamento di tono con un accento secondario sulla sillaba successiva: accento 1 anden [‘andɛn] (l’anatra) – accento 2 anden [‘anˌdɛn] lo spirito.
In serbo-croato (serbo, croato e bosniaco) ci sono quattro tipi di accento tonale: cadente breve, crescente breve, cadente lungo e crescente lungo. Gli accenti lunghi sono espressi da un cambiamento di tono all’interno della vocale lunga, gli accenti brevi sono espressi rispetto al cambiamento di tono nella sillaba seguente. L’accento tonale, tuttavia, non è rappresentato nella scrittura di questa lingua.
Accento atonico
L’intonazione è un fenomeno soprasegmentale perché trasmette informazioni da un livello superiore a quello lessicale. Questa informazione, fonologicamente significativa, ma non contenuta nei segmenti isolati (fonemi, sillabe, parole), permette di distinguere frasi complete che altrimenti sarebbero foneticamente identiche in tutti i loro dettagli:
I cambiamenti di tonalità possono essere analizzati come uno spostamento da una tonalità alta a una bassa o da una tonalità bassa a una più alta. Due livelli tonali A (alto) e B (basso) sono generalmente utilizzati per denotare i livelli di altezza. Nella notazione usuale per questo tipo di analisi: