Definizione di protasi e apodosi
Contenuto
Protasi condizionale e concessiva
La congiunzione “si” è la più frequente nelle costruzioni condizionali, anche se ce ne sono altre come “como” (con congiuntivo), “mientras” (con congiuntivo) o “cuando” (sia condizionale che causale). Possono anche essere capeggiati da locuzioni congiuntive come “finché e quando”, “a meno che”, ecc.
Ci sono altre costruzioni condizionali che non contengono verbi nella forma personale: gruppi preposizionali (“con il tuo aiuto, vinceremo”), schemi con preposizione + infinito (“se avessi saputo, avrei avvertito”).
Oltre a quelle introdotte da “sebbene”, ci sono altre costruzioni concessive. La maggior parte di essi sono separati da una pausa e in posizione iniziale. Il verbo tende ad essere nel congiuntivo. Gli avverbi “aun”, “incluso” e “ni siquiera” rafforzano il senso concessivo.
Alcune altre frasi che acquistano un senso concessivo in certe circostanze sono le clausole relative condizionali e temporanee modificate da “aun”, “incluso” e “ni siquiera” (“no se quita el traje de chaqueta, ni siquiera cuando hace calor”), costruzioni duplicate con verbo al congiuntivo (“esté donde esté, siempre llama a su familia”), protasi concessiva nel congiuntivo con significato iperbolico guidato da “así” (“no vuelvo aquí así me maten”), la costruzione “mal que+ pronome+pesar nel congiuntivo (“tendrá que aceptar, mal que le pesar”), la locuzione “si bien” con indicativo (“aunque si no es muy hábilo, obtiene buenos resultados”) e “aun, incluso, ni siquiera+gerundio” (“Aun nevando, va a visitar a su tío”).
Esempi di apodosi
Un periodo condizionale consiste in due proposizioni, la protasi P e l’apodosi Q. La protasi è una frase che contiene una condizione; l’apodosi è una frase che contiene la conseguenza che si realizza se la condizione è soddisfatta. La protasi suppone un’alternativa che consiste nella realizzazione o non realizzazione della sua proposizione. L’oratore lascia l’alternativa irrisolta, ma chiede all’ascoltatore di procedere, insieme all’oratore, come se una delle alternative fosse realizzata.
La relazione condizionale è espressa principalmente, ma con poche eccezioni nei regni della condizione irreale e performativa, da una frase complessa con topicizzazione in cui P è una clausola subordinata condizionale e Q è una frase indipendente.
La congiunzione condizionale è wáa ‘se’. Si combina con una frase con un verbo dipendente in incompleto o in completativo per formare una frase condizionale. Esempi: wáa yutstale’ ‘se è restaurato’ – wáa utschahe’ ‘se è restaurato’.
Logicamente il terzo caso si colloca tra la condizione reale e la condizione irreale perché l’atteggiamento del parlante sulla verità della protasi è neutro. La stima non è né vera né falsa, il che risulta nella parafrasi ‘Se P è vero Q sarà anche vero’. Questo tipo di condizione è chiamato condizione speculativa o potenziale.
Significato di epitesi
Apodosi: nel caso del presente e del futuro, il congiuntivo imperfetto passato o il condizionale semplice (potenziale) (forme -ra e -se); per il passato, il congiuntivo piuccheperfetto e il condizionale.
Se siete interessati alla lingua e alla scrittura, vi invito a leggere La lengua destrabada. Manual de escritura, pubblicato da Marcial Pons (Madrid, 2023). Clicca su questo link per entrare nel sito dell’editore, dove troverai la presentazione del libro e questo pdf, che include le pagine preliminari, l’indice e l’introduzione completa.
Esempio di protasi e apodosi
Un altro fattore che impedisce la mobilità dei membri del periodo condizionale e determina l’opzione “protasi – apodosi” è la correlazione lessicale tra la congiunzione si e le particelle entonces, pues o la loro combinazione pues entonces:
Non sapevamo se essere irritati o sorridere, ma se all’occasione gli mostravamo il nostro disagio, allora Fulvio dava un tono più serio e rispettoso alla pagina di Fogazzaro (Colinas, Lettera); Se non c’è accordo, allora li sottoporremo alla giustizia (Dedom 2/11/1996).
L’ordine tra le frasi del periodo condizionale ha altre conseguenze semantiche. Uno di questi è il modo in cui viene interpretato il soggetto tacito del verbo della protasi o dell’apodosi. Il soggetto espresso della protasi di solito determina il riferimento del soggetto tacito dell’apodosi nell’ordine “protasi – apodosi”: Se arlos ha perso il treno, non arrivare in tempo. Al contrario, il riferimento del soggetto tacito della protasi nell’ordine “protasi – apodosi” è molto spesso ottenuto cataforicamente (relazioni anaforiche e cataforiche) dal soggetto espresso dell’apodosi, come in Se ha perso il treno, Carlos non è arrivato in tempo. Nell’ordine “apodosi – protasi”, il soggetto espresso dell’apodosi determina di solito il soggetto tacito della protasi (Carlos non è in orario, se ha perso il treno), ma la situazione opposta non si ottiene facilmente. Si capisce che stiamo quindi parlando di due persone diverse nella frase Non arrivare in tempo se Carlos ha perso il treno.