Cose sotto in analisi grammaticale
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Analisi morfologica della parola che
Fare un’analisi sintattica di una frase è un’attività che può essere complicata se non si seguono i passi giusti per farla. Da unComo.com vogliamo spiegare come fare una buona analisi sintattica. La prima parte di un’analisi morfologica sintattica analizza la funzione che le parole svolgono in una frase: il soggetto e il predicato. Il primo si ottiene chiedendo il verbo della frase. Il secondo per eliminazione; ciò che non è il soggetto è il predicato.
Identifichiamo il verbo principale. Pensiamo a quali conseguenze sintattiche avrà il verbo principale della nostra frase. Interpretiamo i verbi: Attivo o Passivo? Copulativo o Predicativo? Transitivo? Porta una preposizione? Dobbiamo pensare se la frase può avere: porterà un attributo? Il soggetto sarà paziente? Ci sarà un complemento?
Cerchiamo il soggetto. È la persona, l’animale o la cosa che compie l’azione del verbo. RICERCA: chiedendo il verbo Chi…? Chi…? Chi…? Esempi: Bisogna notare che in alcune frasi non troveremo mai il soggetto, poiché non ne hanno uno; sono frasi impersonali, con verbi che non ammettono un soggetto e non è stato omesso né può essere sovracompreso. Per saperne di più su questi tipi di frasi, vedi il nostro articolo Cosa sono le frasi impersonali?
Esempio di parole grammaticali
Se seguite questi quattro semplici passi, non posso garantirvi che avrete sempre l’analisi giusta, ma eviterete un sacco di confusione e quindi aumenterete le vostre possibilità di successo.
Quando ci troviamo di fronte a qualsiasi frase, dobbiamo avere chiaro cosa vogliamo trovare e come iniziare a cercarlo. Quali sono i due elementi principali della frase? Sì, proprio così: il soggetto e il predicato. Bene, questa è la prima cosa che dobbiamo delimitare. E dei due, il verbo-predicato è essenziale per l’esistenza di una frase, quindi è da lì che inizieremo. Per illustrare i passi che dobbiamo seguire, useremo la seguente frase come esempio
La prima cosa da fare è individuare il verbo. Questo è il passo più importante, perché ogni frase deve avere un verbo. E poi cercheremo il soggetto. In questo modo si evitano problemi come l’analisi del soggetto della frase come un altro complemento del verbo. Inoltre, in questo modo sappiamo dove finisce il soggetto SN e dove inizia il soggetto SV.
Come fare il parsing
In lavori precedenti, abbiamo analizzato le teorie di Alberto Lista, direttore della Scuola San Felipe Neri di Cadice4 e quelle del suo discepolo e successore Juan José Arbolí5. In questa occasione, ci proponiamo di definire la posizione di Eduardo Benot e, soprattutto, di identificare la teoria che difende, valutando la natura dei suoi argomenti e seguendo il filo delle sue riflessioni6.
Le grammatiche dell’Accademia Reale formulano queste stesse definizioni in modo alternativo. La prima edizione (1771) ne propone uno di natura semantica; nella quarta edizione (1796) introduce l’elemento formale, che poi esclude di nuovo nell’edizione del 1854; nella dodicesima edizione (1870) li unisce di nuovo e li tiene insieme fino all’edizione del 1931.
I grammatici latini accettarono la definizione di alessandrini. Da Varron, che classificava le parole morfologicamente secondo i casi e i tempi, a Donatus e Priscian, che consideravano anche il loro aspetto significativo, sono tutti sulla stessa linea. Come esempio possiamo citare quello di Donato:
Tipi di parole grammaticali
Per capire e parlare bene una lingua, è essenziale avere una buona conoscenza di tutti gli elementi grammaticali. Pertanto, nella seguente lezione esamineremo in dettaglio le parti del discorso che fanno parte degli elementi di una frase che devono essere localizzati quando realizziamo un’analisi grammaticale. Inoltre, alla fine del video di questa lezione, troverete le frasi con le quali potrete praticare l’analisi grammaticale.
– numerale: cardinale (uno, due, tre… ; esp: uno, dos, tres…)/ ordinale (primo, secondo, terzo… ; esp: primero, secundo, tercero…)/ moltiplicativo (doppio, triplo, quadruplo… ; esp: doble, triple, cuádruple…) / distributivo (a uno a uno, a due a due… ; esp: de uno en uno, de dos en dos…)
– locuzione avverbiale: gruppo di parole che svolge la funzione di un avverbio (a poco a poco, all’improvviso, in un batter d’occhio, alla svelta… ; esp: poco a poco, de poco, de repente, en un blink of an eye, rápidamente…).
Tipo: – de modo: indica il modo in cui si svolge un’azione (lentamente, onestamente, facilmente, faccia a faccia, a gattoni… ; esp: lentamente, honestamente, fácilmente, cara a cara, a cuatro patas…).