Cose pasqua in analisi grammaticale

Antonimo di Pasqua

Cristo è la Luce di Dio che viene a noi, ci invade, ci apre alla sua filiazione divina: ci rende figli del Padre. Ed eredi con Lui. La fiamma ardente del cero pasquale ce lo ricorda. All’invocazione Luce di Cristo, rispondiamo con gioia: Rendiamo grazie a Dio!

Nel ritiro di questo mese ci avviciniamo al testo del Vangelo di Giovanni che ci è stato offerto nella quarta domenica di Quaresima: Gv 9,1-14. Vi entreremo in silenzio, come in punta di piedi, e con un cuore attento, scivolando lungo il percorso tradizionale della lectio divina. È come navigare nell’aria dello Spirito: il vento soffia dove vuole. Tu ne senti il suono, ma non sai da dove viene e dove va (Gv 3,8).

Nei testi della Parola di Dio, le parole materiali sono ben lungi dall’esprimere il messaggio. Potremmo dire che abbiamo bisogno di un olfatto speciale per percepire il mistero che si cela sotto le parole.

Iniziamo invocando lo Spirito Santo, il vento che spiega le vele, il timone che stabilisce la rotta. E, naturalmente, ci rifugiamo nella presenza materna di colei che, piena di Spirito Santo, conservava tutte queste cose nel suo cuore e le meditava (Lc 2,19).