Cosa e complemento indiretto
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Complemento indiziario
Una relazione triangolareI verbi che richiedono un oggetto indiretto, come i verbi che richiedono un oggetto diretto, sono transitivi. Infatti, sono transitivi che hanno bisogno di entrambi i tipi di complementi per funzionare correttamente.
La preposizione “a”: il marchio dell’oggetto indirettoL’oggetto indiretto è sempre preceduto dalla preposizione “a”. Ricordate che l’oggetto diretto prende questa preposizione solo quando è una persona (o un animale che vogliamo umanizzare).
L’oggetto indiretto, invece, prende sempre la “a”, anche se è una cosa. Da qui il suo nome: la relazione tra il verbo e il complemento è indiretta perché la preposizione “a” è necessaria. Ricordate gli esempi dati sopra in cui una cosa occupa la posizione di un oggetto indiretto:
Così, si può dire: ‘Peter handed the book to the teacher’ o ‘Peter handed the book to the teacher’. Anche se entrambe le frasi sono corrette, in molti paesi di lingua spagnola la seconda frase suona molto più naturale ed è quindi di solito l’opzione preferita.
Come identificare l’oggetto indiretto
Una definizione di transitività dice che è “la possibilità di passare da una costruzione attiva a una passiva”. Un’altra definizione (adottata dalla RAE) dice che un verbo è transitivo quando è capace di passare la sua azione al complemento: “transitivo è il verbo la cui azione cade o può cadere sulla persona o sulla cosa che è il termine o il complemento dell’azione”. “Intransitivo è il verbo la cui azione non passa da una persona o cosa a un’altra”.
Il problema con questa definizione è che ci sono molti verbi che non esprimono azione, ma che dovrebbero essere considerati transitivi perché hanno bisogno di un oggetto (persona, animale o cosa) per completare la loro informazione:
La grammatica tradizionale difendeva l’esistenza di verbi transitivi e intransitivi a causa del loro significato. Tuttavia, la maggior parte dei verbi sono a volte usati con un oggetto diretto e a volte senza, il che ci porta a pensare che i verbi non sono, ma sono costruiti come transitivi o intransitivi. … Le relazioni tra verbo e oggetto sono varie ed eterogenee, ed è difficile arrivare a una classificazione adeguata. (7.2.1.2. p. 864)
Complementi indiretti e diretti
Tutte le lezioniOggetti diretti e indirettiIniziare la prima lezione1. Oggetti diretti10 domande2. Oggetti indiretti9 domande3. Pronomi oggetto10 domande4. Ordine in una frase10 domande5. Revisione completa10 domandePiù informazioni
In inglese, abbiamo un test veloce per identificare gli oggetti diretti: fatevi la domanda What? Per esempio, considerate la frase I give Maria strawberries. Se vogliamo determinare qual è l’oggetto diretto, poniamo la domanda Cosa do? Allora la risposta – do delle fragole – ci dà l’oggetto diretto – le fragole.
Un oggetto indiretto è una cosa o una persona che non riceve direttamente l’azione di un verbo transitivo ma l’azione è fatta a o per essa. Per esempio, nella frase do delle fragole a Maria, Maria serve come oggetto indiretto, perché non è Maria che riceve direttamente l’azione di dare, ma questa azione la riguarda indirettamente perché è a lei o per lei che le fragole sono date. In inglese, gli oggetti indiretti possono seguire le preposizioni for(per) e to(a) o possono seguire direttamente il verbo.
Esempi di complementi diretti
L’oggetto indiretto (IO) (nella grammatica tradizionale, complemento indiretto) è un costituente sintattico governato da un verbo transitivo, di solito non obbligatorio, la cui interpretazione semantica o referente designato è un destinatario, benefattore o obiettivo dell’azione espressa dal verbo. In termini semplici, si può dire che corrisponde al beneficiario o al deterrente dell’azione del soggetto (caratterizzazione semantica), ed è più spesso una persona che una cosa.
Poiché sia l’oggetto diretto di persone che l’oggetto indiretto di persone possono essere introdotti dalla preposizione a, i due tipi possono essere confusi nell’analisi. Per stabilire di quale tipo di oggetto si tratta, si possono fare diverse prove costitutive, come tentare di passivare la frase o fare una sostituzione per mezzo di pronomi clitici.
L’oggetto indiretto le / les di (1) diventa il se di (2), quando è seguito da un oggetto diretto (DO) di seconda persona formale o di terza persona; cioè, se è seguito da uno dei seguenti pronomi (lo, los, la, las) l’OI si unisce al DO nelle combinazioni indivisibili se lo, se los, se la, se las, dalle forme medievali gelo, gelos, gela, gelas: