Come si diventa vescovo o cardinale
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Gerarchia della Chiesa Cattolica
I cardinali sono i più stretti collaboratori del Papa. Vestiti di rosso e con la berretta, potrebbe sembrare che siano tutti uguali, ma non lo sono, perché anche se a prima vista sono indistinguibili, ci sono tre categorie di principi della Chiesa.
Ci sono sette chiese suburbicarie ma solo sei cardinali vescovi ad occuparle, perché il decano del collegio cardinalizio, carica ora ricoperta da Angelo Sodano, detiene il titolo di due di esse. I cardinali sacerdoti sono responsabili delle diocesi del mondo, mentre i cardinali diaconi lavorano nella curia romana.
Nonostante queste categorie o divisioni, il lavoro che fanno è molto simile: “È proprio questo il più bello, servire la Chiesa servendo il Papa, il successore di Pietro”. Un onore e un riconoscimento che porta con sé il sacrificio implicito di servire la Chiesa ovunque il Papa abbia bisogno di loro, anche a costo della vita se necessario.
Requisiti per essere un vescovo secondo la Bibbia
“La mia gente è povera e io sono uno di loro”, ha detto più di una volta per spiegare la scelta di vivere in un appartamento e preparare la cena da solo. Ai suoi sacerdoti ha sempre raccomandato misericordia, coraggio apostolico e porte aperte a tutti. La cosa peggiore che può accadere nella Chiesa, ha spiegato in alcune circostanze, “è quella che de Lubac chiama mondanità spirituale”, che significa “mettere se stessi al centro”. E quando cita la giustizia sociale, invita prima di tutto a riprendere in mano il catechismo, a riscoprire i dieci comandamenti e le beatitudini. Il suo progetto è semplice: se si segue Cristo, si capisce che “calpestare la dignità di una persona è un peccato grave”.
La sua biografia ufficiale è breve, almeno fino alla sua nomina ad arcivescovo di Buenos Aires. È diventato un punto di riferimento per le sue posizioni forti durante la drammatica crisi economica che ha devastato il paese nel 2025.
Nacque nella capitale argentina il 17 dicembre 1936, figlio di emigranti piemontesi: suo padre, Mario, era ragioniere e impiegato delle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupava della casa e dell’educazione dei loro cinque figli.
S.E.R. Monsignore cosa significa?
Ci sono alcuni riti, come la celebrazione della messa (specialmente la consacrazione dell’ostia) e dei sacramenti (ad eccezione del battesimo in casi di estrema necessità), che sono esclusivi dei membri del clero (ad eccezione dei diaconi). Si possono distinguere tra quelli del clero regolare e quelli del clero secolare.
Il clero è organizzato in una gerarchia ascendente, basata sui tre gradi del sacramento dell’Ordine (l’episcopato, il presbiterato e il diaconato), che va dal diacono, attraverso il presbitero, il vescovo, l’arcivescovo, il primate, il patriarca (in casi più speciali) e il cardinale, fino alla carica suprema di papa. Il clero regolare ha una propria gerarchia e titoli ecclesiastici, essendo almeno subordinato al papa.
L’attività e la disciplina del clero sono regolate e supervisionate dalla Congregazione per il Clero (nel caso dei sacerdoti e dei diaconi) e dalla Congregazione per i Vescovi (nel caso dell’episcopato). Anche il clero di rito orientale è supervisionato dalla Congregazione per le Chiese Orientali. La Chiesa ritiene che tutti i suoi vescovi (che sono assistiti da sacerdoti e diaconi), grazie al sacramento dell’Ordine Sacro, siano i successori degli Apostoli, essendo il Papa il diretto successore dell’Apostolo Pietro[8], dando autorità e primato al Papa.
Collegio dei Cardinali
Cardinale. Il grado ecclesiastico che segue immediatamente quello del papa della Chiesa cattolica romana nell’ordine della gerarchia ecclesiastica. È nominato dal Sommo Pontefice nel Collegio Cardinalizio e ha come compito principale quello di servire come suo consigliere e di scegliere il suo successore quando si dimette o muore. La maggior parte di loro ha diritti aggiuntivi, come dirigere una diocesi o un’arcidiocesi o dirigere un dipartimento della Curia Romana.
La parola cardinale deriva dal latino cardinis (cerniera), perché i cardinali sono le cerniere attraverso le quali la Chiesa ruota attorno al papa, come l’universo ruota attraverso i quattro punti cardinali. Il termine “cardinale” è applicato a qualsiasi sacerdote assegnato in modo permanente a una chiesa, [3] o specificamente al sacerdote capo di una chiesa importante, nella gerarchia ecclesiastica significa anche “principale” o “capo di”.
Come a Roma, il nome di cardinale veniva dato fuori da questa diocesi ai sacerdoti che erano obbligati ad assistere personalmente o per rappresentanza, in certi casi, nella cattedrale quando il vescovo celebrava. Il termine era applicato in questo senso già nel IX secolo ai sacerdoti delle parrocchie titolari della diocesi di Roma. Nel XII secolo iniziò la pratica di nominare cardinali ogni ecclesiastico che fosse assegnato a una chiesa titolare dentro o fuori Roma o che fosse legato a una diocesi suburbana. Prima non c’erano cardinali vescovi. Poco dopo la deposizione, al Concilio di Roma, di Giovanni XII, anche se la data non può essere specificata, i vescovi divennero cardinali, e nel 1054 presero la precedenza sugli arcivescovi.