Come riconoscere gli accenti ritmici
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Acento estrófico ejemplos
Arriaga Navarro, Marx. “Las estructuras rítmicas en Las paredes oyen; uso del ritmo acentual en el arte alarconiano” Iberoromania, vol. 75-76, no. 1, 2023, pp. 104-120. https://doi.org/10.1515/ibero-2012-0022
Arriaga Navarro, M. (2023) Las estructuras rítmicas en Las paredes oyen; uso del ritmo acentual en el arte alarconiano. Iberoromania, Vol. 75-76 (Issue 1), pp. 104-120. https://doi.org/10.1515/ibero-2012-0022
Arriaga Navarro, Marx. “Las estructuras rítmicas en Las paredes oyen; uso del ritmo acentual en el arte alarconiano” Iberoromania 75-76, no. 1 (2023): 104-120. https://doi.org/10.1515/ibero-2012-0022
Accento strofico
Questa accentuazione o stress è indicata da vari segni e termini. Nella notazione musicale, un accento è un segno che indica che una nota deve essere suonata più forte di quelle che la circondano. In altre parole, dovrebbe distinguersi udibilmente dalle note non accentate. La nota accentata in sé può anche essere indicata come un accento.[3][4] Questo tipo di accento è stato applicato in molti modi diversi.
Questo tipo di accento è stato applicato nella poesia e nella prosa di lingue come il greco antico, enfatizzando la sillaba sottolineata alzando l’altezza della voce quando la si pronuncia.[5] Per questo motivo, in letteratura questo accento viene indicato come accento tonico, musicale, pece, cromatico o melodico.
Un accento analogico è un’enfasi su una nota che si basa sul fatto che il suono ha una durata maggiore rispetto al resto delle note.[3] Questo tipo di accento è enfatizzato nei pezzi scritti in ritmi non uniformi o in ritmo libero.
Un accento dinamico è un’enfasi su una nota che si basa sul fatto che il suono è di maggiore intensità rispetto alle altre note, solitamente più pronunciato nell’attacco del suono. Si tratta di suoni più forti che non coincidono necessariamente con l’accento metrico e sono collocati dal compositore a piacere. Questi accenti sono rappresentati da vari segni posti sopra o sotto la nota nella partitura (vedi Figura 1).
Esempi di accento finale
Ritmo e rima di un versoIl ritmo di un verso si riferisce alla cadenza del verso; è determinato dalle sottolineature del verso e dalla rima tra un verso e gli altri.Sia le sillabe sottolineate, dove cade il peso della voce quando si parla, sia quelle non sottolineate (non sollecitate) sono usate per definire la lunghezza di un verso.La rima si verifica quando i fonemi (il suono) delle sillabe sottolineate alla fine di diversi versi coincidono. È classificato come:
Una pausa in un’unità sintattica o in un sintagma che non dovrebbe essere separata (per esempio, separare un articolo dal suo nome, o un nome da un aggettivo). Questa pausa si verifica quando c’è una cesura in un verso composto.
In questo frammento, l’enjambment divide la parola “miseramente” in due, tra il primo e il secondo verso. Ha anche tre linee d’arte minori e due linee d’arte maggiori.Esempio di enjambement sirmatico
Numero di strofe in una poesiaLe poesie possono avere una o più strofe. Quando una poesia ha una sola strofa è conosciuta come monostrofica. Una poesia che ha più di una strofa è conosciuta come polistrofica. Le poesie polistrofiche differiscono l’una dall’altra per il modo in cui sono stati scritti i versi delle loro strofe. Possono presentare ripetizioni di versi o parti di versi, così come l’uso di rime condivise tra le strofe. Queste poesie possono essere:
Tipi di accenti
Tra la grande varietà di accenti esistenti, possiamo menzionare il diacritico, un accento caratterizzato dall’uso dell’accento per distinguere i diversi significati di una stessa parola; l’enfatico, usato in certi termini che funzionano in domande o esclamazioni (come “cosa”, “chi”, “quando” e “dove”); l’ortografico, un simbolo di scrittura che si mette sulle vocali ed è anche conosciuto come tilde; e il prosodico, un accento determinato dalla pronuncia di una parola, cioè, l’accento è usato per distinguere i diversi significati di una stessa parola; l’ortografico, un simbolo di scrittura posto sulle vocali e noto anche come tilde, e il prosodico, un accento determinato dalla pronuncia di una parola, cioè è quello che di solito genera un allungamento della sillaba sottolineata dal rilievo della voce quando si parla.