Chi sono i poeti maledetti
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Frasi di poeti maledetti
Charles Baudelaire scrisse saggi, fu un critico d’arte e un traduttore francese. Ma la sua grande ossessione era la poesia. La sua vita è sempre stata piena di eccessi, frequentando i circoli bohémien e artistici durante tutta la sua carriera.
Dopo un’infanzia passata a imparare i punti più fini della pratica letteraria, lasciò la sua comoda zona di comfort per viaggiare in Europa e finì in Africa. L’esperienza di una tale decisione è servita come una grande influenza sul suo nuovo modo di concepire la poesia che avrebbe partorito in futuro.
Come Baudelaire, dedicò parte della sua carriera alla critica artistica e letteraria. La sua poesia, nell’ambito del simbolismo, fu il culmine e il superamento di questo stile artistico. Il suo modo di scrivere letteratura ha aperto la strada alle future avanguardie, stabilendo un chiaro precedente stilistico.
Tuttavia, non ci mise molto a superare i suoi maestri, dando vita a opere più ricche di dettagli e di libertà. Durante la sua vita, era solito riunire i suoi discepoli nella sua casa, e attraverso le loro riunioni parlavano dei grandi cambiamenti che la poesia avrebbe subito nel prossimo futuro.
I poeti maledetti pdf
Chi erano e perché si chiamavano così? C’è persino il famoso film del 1989 “Dead Poets Society” che allude alla rottura dei sistemi stabiliti e al fare le cose in modo diverso negli anni ’50.
Il movimento dei poeti maledetti nacque nella Francia del XIX secolo, quando una serie di poeti e scrittori iniziarono a rompere le regole stabilite cercando la bellezza dove nessun altro poteva vederla. Questi personaggi coincidono nella vita bohémien perché vogliono vivere la loro vita al massimo senza preoccuparsi di sconvolgere la convenzionalità francese.
Il ribelle Baudelaire si dilettava in vari generi come i saggi, la critica artistica e, naturalmente, la poesia. I fiori del male è una delle sue più grandi opere che fu influenzata dall’estetica di Edgar Allan Poe.
Rinbaud proveniva da una famiglia aristocratica. Ha lasciato le comodità del suo status sociale per viaggiare in Africa. L’esperienza gli fece considerare che un buon artista dovrebbe sfidare i suoi sensi per vedere il vero volto del mondo.
Riccardo maggiore
The Damned Poets è considerata la prima antologia di poesia moderna. Si tratta di una serie di saggi in cui Paul Verlaine, il famoso poeta e precursore del simbolismo, commenta la vita e l’opera di cinque autori contemporanei con i quali divenne intimo amico: Tristan Corbie`re, Arthur Rimbaud, Ste’phane Mallarme’, Marceline Desbordes-Valmore e Villiers de l’Isle-Adam, tutte figure di spicco della boemia parigina del XIX secolo. Nei suoi articoli, Verlaine (presente nell’antologia anche con lo pseudonimo ‘Pauvre Lelian’) mostra con acutezza, sensibilità e, soprattutto, conoscenza dei fatti, come la brillantezza di questi autori in campo artistico fu anche la ragione della loro perdita sociale e personale. Questa nuova edizione commentata, in una versione del poeta e saggista Manuel Marti’nez-Forega, contestualizza con precisione ed erudizione gli aspetti storici e i riferimenti formali del testo, ambientando nella nostra lingua uno dei libri più importanti e influenti dalla sua pubblicazione originale.
Chi sono i poeti maledetti
La prospettiva di ogni individuo è soggettiva. Essere in grado di analizzare, deframmentare e apprezzare all’interno dell’ignoto suggerisce un’esperienza eccitante, con un appetito per la scoperta. Guardare nell’oscurità rivela la bellezza nascosta, che seduce tutti coloro che la abbracciano e la fanno propria. Il dolore e la distruzione danno vita a linee e testi, catturati per i posteri.
I poeti maledetti, un movimento sorto in Francia durante il XIX secolo, riuniva un gruppo di scrittori che, attraverso i loro testi, rompevano tutte le linee della morale e delle regole sociali. Erano dei bohémien incompresi che trovavano la bellezza dove altri vedevano la distruzione.
Iniettando nei loro testi un’essenza di arte gotica, furono precursori di una rivoluzione estetica dove l’oscurità si manifestava e prendeva una parte rilevante nei loro testi. Linee suggestive e arte cruenta sono diventate il loro biglietto da visita.
Emarginati e criticati per il loro modo di vivere, al di fuori di qualsiasi morale, che governava l’epoca in cui erano aderenti. I poeti maledetti si immergevano in un mondo di droghe, sesso e gioco d’azzardo, quest’ultimo era la loro fonte d’ispirazione, e quello che li allontanava dalla Francia afflitta dal romanticismo.