Chi erano i farisei
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Chi erano i farisei e i sadducei?
La parola fariseo, che nella sua forma semitica significa separato o separatista, appare per la prima volta durante il regno di Giovanni Ircano (135 a.C.). Il termine è generalmente usato al plurale piuttosto che al singolare.
Hanno formalizzato la religione degli scribi e l’hanno messa in pratica. Per questo motivo, il NT menziona farisei e scribi insieme 19 volte, tutte nei vangeli (ad esempio, Matteo 5:20; Matteo 15:1; Matteo 23:2, Matteo 23:13-14, Matteo 23:15, Matteo 23:23, Matteo 23:25, Matteo 23:27, Matteo 23:29; Luca 11:39, Luca 11:42-43, Luca 11:44, Luca 11:53). I farisei erano i capi religiosi degli ebrei, non i politici pratici (come i più liberali sadducei).
Probabilmente sono sorti come un gruppo separato dal culto del tempio quando i re asmonei, discendenti dei tre Maccabei, presero il sommo sacerdozio, probabilmente al tempo di Giovanni Ircano. Questo portò alla persecuzione da parte delle autorità reali. Divennero numerosi e difesero le proprie tradizioni religiose combattendo strenuamente qualsiasi cultura pagana o greco-romana.
Perché i farisei erano ipocriti
pp 396-398.] Allo stesso modo, l’affermazione che la delegazione che venne da Giovanni fu “mandata da Gerusalemme” dai “Giudei”, implica che essa procedeva con autorità, sebbene non avesse più che un carattere semi-ufficiale.
Infatti, sebbene l’espressione “Giudei” nel quarto Vangelo trasmetta generalmente l’idea di contrasto con i discepoli di Cristo (ad esempio, San Giovanni 15), tuttavia si riferisce al popolo nella sua veste corporativa, cioè come rappresentato dalle loro autorità religiose costituite.
3 è inautentico] Non ne consegue che “i sacerdoti e i Leviti inviati dalla capitale rappresentassero le due grandi divisioni del Sinedrio, o, addirittura, che la deputazione emessa dal Grande Sinedrio stesso.
Sembra una deduzione legittima che, considerando le proprie tendenze e i pericoli politici connessi a un tale passo, il Sinedrio di Gerusalemme non sarebbe giunto alla risoluzione formale di inviare una deputazione periodica per una tale inchiesta.
Chi erano i farisei e gli scribi
I semi del farisaismo piantati durante la cattività babilonese (dal 587 al 536 a.C.), e definisce un partito che emerge chiaramente durante la rivolta dei Maccabei (dal 167 al 165 a.C.) contro i governanti seleucidi della Siria-Palestina.
Il nome apparve per la prima volta durante il regno di Giovanni Ircano (dal 135 al 105 a.C.), che si oppose ai farisei per i loro presunti titoli sia sacerdotali che reali e per il generale secolarismo della corte.
Farisei ‘capo’ La setta rivale era quella dei Sadducei. Mentre i sadducei provenivano principalmente dalla classe sacerdotale aristocratica e conservatrice, i farisei tendevano ad essere di classe media e aperti all’innovazione religiosa. Nell’interpretare la legge i farisei differivano dai sadducei per il loro uso della tradizione legale orale per integrare la Torah, anche se le loro interpretazioni, una volta concesse, erano scrupolosamente rispettate. L’enfasi sulla provvidenza divina farisaica portò a un marcato fatalismo, e adottarono una credenza nella resurrezione e un’elaborata angelologia, tutte cose che furono respinte dai sadducei. La lotta per il potere tra i due gruppi portò al rancore e, in alcuni casi, alla violenza.
I farisei di oggi
A differenza dei sadducei (o zadociti), i farisei riuscirono a far accettare le loro interpretazioni dalla maggioranza degli ebrei. Così, dopo la caduta del Tempio, i farisei presero il controllo del giudaismo “ufficiale” e trasformarono il culto. Il più alto rappresentante del giudaismo era il sommo sacerdote, un ufficio che, a causa della distruzione del Tempio, divenne inutile; così il culto si spostò nella sinagoga (ebraico בית כנסת, beit knesset, “casa di riunione”). Dagli antichi farisei nacque la linea rabbinica ortodossa dei dottori della legge che scrissero i vari Talmud. La loro dottrina può essere riassunta come segue:
La vedova di Alexander Jannaeus, Alexandra Salome, regnò dal 76 al 67 a.C., riabilitò i sacerdoti farisaici e li fece entrare nel Sinedrio o senato ebraico, aumentando la loro influenza politica e religiosa. La regina nominò suo figlio Hyrcanus II come sommo sacerdote, con l’appoggio dei farisei. Suo fratello minore, Aristobulo II, si proclamò re alla morte di Alessandra e depose Ircano II, che cercò rifugio tra i Nabatei, con il cui re Aretas III e con l’aiuto dei farisaici assediò Gerusalemme nel 65 a.C., ma fu sconfitto perché i romani sostenevano Aristobulo II.