Chi erano gli eretici medievali
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Chi erano gli eretici
Non possiamo paragonare le eresie medievali con quelle del IV e V secolo, arianesimo, nestorianesimo, monofisitismo… Ma, anche se meno importanti, dobbiamo conoscerle. L’iconoclastia è trattata nelle lezioni 22 e 56.
Non ci fu una grande proliferazione di eresie nell’Alto Medioevo, e se ne nacquero alcune, non durarono a lungo e non ebbero le gravi conseguenze di quelle precedenti. Proliferarono a partire dal XII secolo, ed erano molto fastidiosi, soprattutto per i Pastori della Chiesa. Ecco alcune nozioni sui principali.
Gli albigesi si diffusero molto, soprattutto nel sud della Francia, devastando tutto, secondo la testimonianza del conte Raymond V di Tolosa, che è pienamente attendibile: “L’eresia è penetrata ovunque. Ha seminato discordia in tutte le famiglie. Le chiese sono abbandonate e diventano rovine. I personaggi della mia terra si sono lasciati corrompere. La moltitudine segue il suo esempio”. San Bernardo conferma queste parole con le sue quando dice che non si è visto altro che “templi senza fedeli, fedeli senza preti, preti senza onore, cristiani senza Cristo”. Sappiamo cosa fecero gli albigesi: incendiarono le chiese e commisero orrendi sacrilegi, come calpestare le ostie consacrate.
Come venivano puniti gli eretici
Napoleone Bonaparte abolì l’Inquisizione.Per trovare l’origine di questa istituzione, è necessario fissare lo sguardo sulla Francia del XII secolo, un’epoca – il Medioevo – in cui il cristianesimo era già riuscito ad affermarsi come prima e principale religione del Sacro Romano Impero.
Sacro Romano Impero. Fu in questo periodo che nacquero una moltitudine di gruppi che, pur battendo la bandiera di questo credo, capirono che Dio non era da onorare come pretendeva la Chiesa ufficiale. Tra questi c’erano i valdesi e i catari, che osavano anche criticare i capi spirituali dell’epoca perché vivevano in modo troppo ostentato. Questo non piacque al Papa.
Le origini dell’Inquisizione medievale”, tutti questi gruppi furono dichiarati eretici. “L’eresia, in senso formale, consiste nella negazione cosciente e volontaria, da parte di un battezzato, delle verità di fede della chiesa”, spiega il teologo.
Gli inquisitori volevano ascoltare) l’hanno resa una delle macchine più famose dell’epoca. E non solo nella sfera religiosa. “Questo era il nome dato al cavalletto triangolare o alla rastrelliera su cui venivano messi gli accusati che non volevano confessare. La cremagliera era anche usata dalla magistratura ordinaria nell’applicazione dei tormenti”, spiega la scrittrice del XIX secolo Irene de Suberwick nella sua opera “…”.
Eresie cristiane
L’eresia (quasi sinonimo di eterodossia) può essere un’opportunità per creare una nuova forma di ortodossia. Nel contesto dello sviluppo delle eterodossie nel II e III secolo, un’eterodossia diventa un’eresia dal momento della sua condanna da parte di un concilio.[citazione necessaria] La prima Inquisizione, o tribunale d’eccezione incaricato di combattere le eterodossie del II e III secolo, fu l’Inquisizione della Chiesa Cattolica Romana.
La prima Inquisizione, o tribunale d’eccezione incaricato di combattere l’eresia, fu creata da papa Gregorio IX (1231).[7] Qualche decennio più tardi Tommaso d’Aquino, nella sua Summa Theologica, avrebbe legittimato l’applicazione della “giusta pena di morte” (iuste occidi) agli eretici dopo la loro scomunica da parte della Chiesa, “consegnandoli al giudizio secolare per il loro sterminio dal mondo con la morte.”[8] La prima Inquisizione, o tribunale d’eccezione incaricato di combattere l’eresia, fu creata da papa Gregorio IX (1231).
L’eresia è considerata una tendenza e una scelta di negare le verità fondamentali della fede nei dogmi, senza rispetto per la tradizione, il magistero e la Sacra Scrittura, su cui questi dogmi sono fondati.[citazione necessaria].
Come veniva punita l’eresia nel Medioevo
Il termine Inquisizione o Santa Inquisizione si riferisce a varie istituzioni della Chiesa cattolica dedicate alla soppressione dell’eresia. L’eresia nell’epoca europea medievale era spesso punibile con la morte, e tutte le altre pene derivavano da questo.
Sebbene ci fossero anche persecuzioni nei paesi a maggioranza protestante, in questo caso contro i cattolici,[citazione necessaria] contro i riformatori radicali come gli anabattisti, e contro i presunti praticanti della stregoneria; i tribunali erano costituiti nel quadro del potere reale o locale, solitamente appropriato al caso particolare, e non costituivano un’istituzione specifica.
Nella Chiesa primitiva, la pena abituale per l’eresia era la scomunica. Quando gli imperatori romani resero il cristianesimo una religione tollerata nel IV secolo, gli eretici iniziarono ad essere considerati nemici dello stato. All’epoca, Sant’Agostino approvava con riserve l’azione dello Stato contro gli eretici.[1] In risposta al risorgere del cristianesimo negli imperatori romani, gli eretici iniziarono ad essere considerati nemici dello Stato.
In risposta al risorgere dell’eresia in forma organizzata, un cambiamento di opinione nel sud della Francia nel XII secolo fu diretto contro la dottrina albigese, che non coincideva con le opinioni della Chiesa cattolica riguardo alla salvezza, al matrimonio e ad altre istituzioni della società. Per reazione, papa Innocenzo III organizzò una crociata contro gli albigesi, emanando una legislazione punitiva contro di loro. Tuttavia, gli sforzi iniziali per sottomettere l’eresia non furono ben coordinati e furono inefficaci.