Che significa stile paratattico
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Nella vita quotidiana ci imbattiamo ovunque in testi che hanno o una sola parola o diverse o molte parole, ma che mancano di relazioni tra loro, cioè che non sono coordinate tra loro, che non hanno sintassi: sono testi paratattici.
Una lista della spesa, un diario, un elenco, manifesti, ricevute o estratti conto, e innumerevoli altri messaggi sono strutturati in questo modo. Nonostante i loro limiti rispetto ai testi sintattici, i testi paratattici giocano un ruolo importante nella comunicazione; infatti, la logica suggerisce che l’inizio della scrittura deve essere stato attraverso testi di questo tipo. O forse sì?
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Stavamo parlando della predilezione di Ferlos per l’ipotassi. Come dimostra la metafora del naufragio, l’ipotassi significa assumere il rischio che comporta scrivere in spagnolo. Questo è il rischio errante nell’esistenza della scrittura: può o non può fallire, può o non può aggirare Capo Horn, può o non può mantenere l’equilibrio (come il nuotatore del frammento di Kafka che ottiene un record nelle gare di nuoto senza sapere veramente nuotare). Vorrei suggerire che ci sono almeno tre ipotesi con cui Ferlosio sceglie di percorrere il cammino dell’ipotassi, anche se senza dubbio ce ne sarebbero sicuramente molte altre. Mi limiterò a questi tre.
“Riprende l’espressione stoica “to hegemonikon” (‘ciò che comanda’, ‘ciò che domina’, per caratterizzare il logos, la parte razionale dell’anima. Così la ragione è (e ho il sospetto che in origine doveva essere solo questo) l’unità di comando, il capitano che deve sottomettere e frustare tutta la disprezzata marmaglia in rivolta delle passioni dell’anima e degli appetiti della carne, fino a metterli al servizio dei suoi fini. “Razionale” sarebbe quello che realizza i suoi progetti. E per il cristiano …. si riferirebbe al disegno della salvezza” (p. 515).
Esempi di ipotassi
“Il monologismo è una forma di discorso in cui non c’è differenza tra le diverse voci coinvolte. La voce del narratore, di un principe e di un contadino apparirà con lo stesso stile, la stessa intonazione, lo stesso lessico. Questo perché il soggetto autore è egocentrico e non tenta di procedere a un atto di comunicazione che significherebbe un reale incontro con l’alterità. Questo caratterizza la letteratura del Medioevo, dove il soggetto cristiano monologa con se stesso.
Dialogico, invece, è una dichiarazione culturale e artistica che mostra uno scambio tra un mittente e un destinatario, i cui ruoli si invertono, il mittente diventa il destinatario e il destinatario il mittente, in un processo dialogico di conversazione. Questo è ciò che Don Chisciotte presenta per la prima volta in letteratura, nella relazione tra il vecchio cavaliere e il gioioso scudiero.
Il monologismo, che nasce dall’incomprensione tra il linguaggio infiammato dell’eroe e il linguaggio del mondo, segna naturalmente il romanzo e la sua proposta di modellazione, ma non segna il rapporto tra i due personaggi centrali. La relazione tra Don Chisciotte e Sancio è dialogica. La separazione e la contraddizione tra il mondo fittizio e il personaggio protagonista e la sua successiva contraddizione è la formula del funzionamento della letteratura moderna fin dai suoi inizi. (Revista Chilena de Literatura, No. 67 (2023) Don Quijote de la Mancha: Dialogismo y carnavalización, diálogo socrático y sátira menipea. Scritto da Manuel Jofré [1])
Esempi paratattici
* Punteggiatura classica: In questo stile, spicca una punteggiatura ricca, dove tutti i segni esistenti sono esposti, dove i due punti e il punto e virgola risaltano di più; si trova nei periodi lunghi e negli articoli di subordinazione coesivi ed espliciti.
La punteggiatura facilita la comprensione e aiuta nell’interpretazione dei testi, la sua presenza permette di cogliere l’interpretazione voluta; la presenza del ”;” collega il gerundio alla proposizione seguente, o a quella che lo precede e manifesta la funzione semantica della punteggiatura.
È il principale segno di punteggiatura e indica la fine di una frase o di un’affermazione. Esprime un accento intonato decente e rappresenta una pausa, corrispondente alla fine di un paragrafo o di una dichiarazione o di una frase.
e.Separare le proposizioni subordinate: quando le proposizioni subordinate sono spostate, anteposte l’una all’altra o enfatizzate al loro posto. La virgola di solito segue un gerundio o un participio.