Avverbi relativi quali sono
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Il fatto che io non sia d’accordo con la RAE nella sua valutazione di como, a mio parere una congiunzione se non dopo parole modali (modo, forma, ecc.) che possono essere considerate un avverbio relativo (per me nemmeno in quelle costruzioni), non significa che non ti raccomando, come non madrelingua, la chiara regola della RAE.
Vedo che ti interessa solo l’avverbio e la congiunzione “come”. Vi informo che può anche fungere da preposizione quando equivale a “a titolo di” come in: No te enfadades que he venido como amigo.
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Alcune delle parole considerate dalla grammatica tradizionale pre-scientifica come avverbi possono essere considerate in categorie indipendenti. Per esempio, gli avverbi di luogo, modo e quantità sembrano formare una classe naturale, ma altri avverbi (“epistemici”, “avverbi di negazione”) sembrano sintatticamente formare una classe separata.
La parola avverbio deriva dal latino adverbium, costruito con il prefisso ad- (“verso”, “insieme”), verbum (“parola”, “verbo”) e il suffisso nominale -ium. Il termine implica che la funzione principale degli avverbi è quella di agire come modificatori o complementi di un verbo o di una frase verbale. Un avverbio usato in questo modo può dare informazioni su modo, luogo, tempo, certezza o altre circostanze dell’attività espressa dal verbo o dalla frase verbale. Ecco alcuni esempi:
Gli “avverbi” epistemici sembrano avere vincoli diversi dagli avverbi di luogo, modo e quantità. Infatti sintatticamente molti di essi sembrano richiedere posizioni sintattiche diverse da quella di un aggettivo verbale (come nel caso di quelli di luogo, umore e quantità).
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Quasi sempre, nelle orazioni subordinate come quelle degli esempi precedenti, il pronome relativo più adatto è que. Tuttavia, dopo le preposizioni, ci sono alcuni casi in cui si devono usare altri termini relativi.
Se si usasse sempre que nelle clausole dipendenti come quelle di cui sopra, si avrebbe ragione la maggior parte delle volte. Tuttavia, soprattutto dopo le preposizioni, ci sono casi in cui è necessario usare altri parenti.
1. Conosco un tipo che non discute mai. 2. Amiamo le tortillas che vendono in quel ristorante. 3. Le persone che vivono nel mio quartiere sono molto gentili. 4. Un mio amico esce con una costaricana che si chiama Inés. 5. L’orologio che mi hai dato non funziona più. 6. Non conosco il nome della canzone di cui parli. 7. Il senatore che ci aiuterà è un mio amico. 8. Conoscono la città che hai visitato. 9. Nessuno dei telefoni che sono sul sito web funziona.
1. Conozco a un tipo che nunca discute. 2. Nos encantan las tortillas que venden en este restaurante. 3. La gente che vive nel mio quartiere è simpatica. 4. Un amico mio sta salendo con una costarricense che si chiama Inés. 5. Il carrozzone che mi ha regalato non funziona ancora. 6. No sé como se llama quella canzone che menziona. 7. La senatrice che ci aiuta è la mia amica. 8. Si conocen la ciudad que visitasteis. 9. Non funziona nessuno dei telefoni che sono nella pagina web.
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Nella sua forma semplice, que non può mai essere preceduto da una preposizione. Per essere combinato con una preposizione, deve necessariamente essere preceduto da un articolo specifico: el que, la que, los que, las que, las que.
L’articolo che precede la clausola relativa che permette di discernere a quale delle entità nominate nella frase principale si riferisce la clausola relativa. Le tre frasi seguenti sono corrette, ma l’uso di un parente in ogni caso ne altera il significato.
Il parente che ha sempre una persona come antecedente ed è solitamente riservato al linguaggio scritto. Se non è preceduto da una preposizione, può essere usato come alternativa a que nelle frasi esplicative (tra virgole). Preceduto da una preposizione, può alternarsi con que o cual, con le loro varianti, ed essere usato in frasi di specificazione (senza virgole) e frasi esplicative.
Generalmente, il cui dà un tono formale al discorso, motivo per cui questo tipo di clausola relativa è usato principalmente nella lingua scritta. Nel discorso quotidiano, si cerca di riformulare la frase per evitare l’uso di questa clausola relativa.